correzióne s. f. [dal lat. La correzione degli errori materiali della sentenza L’istituto della correzione delle sentenze e delle ordinanze è stato in passato piuttosto negletto sia nell’ambito della teoria del diritto processuale civile che in quello dell’elaborazione giurisprudenziale. Esso è ora regolato ora positivamente dal sopravvenuto art. La focalizzazione  2.1 Le peculiarità dell’istituto della correzione  2.2 La casistica più ricorrente 2.3 Gli ultimi arresti della giurisprudenza di legittimità  3. alla correggibilità della sentenza che ometta/dimentichi di statuire sulle spese in dispositivo, nella quale si sottolineava la giusta razionalità processuale della pronuncia, con cui veniva consentito alle parti di rivolgersi in via breve allo stesso giudice che aveva pronunciato il provvedimento, affinché provvedesse con un celere procedimento espressione di una attività amministrativa, e non di esercizio del potere giurisdizionale in senso proprio a completare la rappresentazione grafica del decisum; e ciò non solo a fronte di una sentenza di cassazione estrinsecamente incompleta, ma anche di sentenze di primo e secondo grado, pure più ampiamente ma incongruamente impugnabili (allora ex art. Sommario: 1. La correzione va chiesta dalla parte che ne abbia interesse con ricorso redatto ai sensi degli articolo 365 e ss. ; G. CHIOVENDA, Principii di diritto processuale civile, Napoli, 1928, 971; L. MORTARA, Commentario del codice e delle leggi di procedura civile, IV, Milano, s.d. Alla loro integrazione si può provvedere entro massimo sei mesi dall'udienza in cui i provvedimenti sono stati pronunciati o dalla loro notificazione o comunicazione se prescritte. 289 c.p.c. In particolare ci si riferisce a quelli che non fissano l'udienza successiva o il termine entro il quale le parti devono compiere gli atti processuali. A questo proposito era stato opportunamente messo in risalto come, in tal caso, l’esperibilità del procedimento in chiave sostitutiva non si poneva come (inammissibile) rimedio ad un vizio della volontà del giudice o ad un suo errore di giudizio, ma si apprestava solo come lo strumento per eliminare la disarmonia tra la manifestazione esteriore costituita dal documento sentenza e quanto poteva e doveva essere statuito ex lege, senza incidere, modificandolo, né sul processo volitivo o valutativo del giudice, né sulla sua decisione sul piano interpretativo che – corretta od errata ‒ fosse stata posta a fondamento della pronuncia finale sul thema decidendum. 2.3 Gli ultimi arresti della giurisprudenza di legittimità. Sentenza | Cassazione civile, sezione terza | 26.02.2014 | n.4564 Scarica documento. Cass., 10.4.2018, n. 8863. o ant. pass. 1. sentenza n. 7486 del 30 luglio 1988). Cass., 10.5.2011, n. 10305; Cass., 21.11.2014, n. 24841 e, più recentemente, Cass., 26.9.2017, n. 22433. Come precisato dalle Sezioni Unite della Corte di cassazione nella sentenza numero 26480/2007, tuttavia, non è impugnabile in alcun modo (neanche con il ricorso straordinario ex art. 288, co. 3, c.p.c., può essere proposta nel termine ordinario decorrente dal giorno in cui è stata notificata l’ordinanza di correzione, può avere ad oggetto solo la verifica della legittimità ed esattezza della disposta correzione e non anche il merito della sentenza impugnata; per contro, l’impugnazione della sentenza oggetto di correzione relativa al merito della sentenza va proposta, a pena di inammissibilità, nel termine ordinario decorrente dalla data della sentenza stessa e non della correzione. 287 c.p.c. 3, 24 (co. 1 e 2) e 111 (co. 1 e 2) della nostra Carta fondamentale. Tuttavia, il contrasto che, in tempi più recenti, è emerso in modo più evidente si è incentrato sulla questione attinente alla ricorribilità o meno al procedimento di correzione in caso di mancata liquidazione delle spese nel dispositivo del provvedimento decisorio: esso era stato alimentato, soprattutto, dall’ordinanza n. 16959 del 201419, che aveva aperto una breccia in senso positivo in un contesto giurisprudenziale precedente nettamente contrario e ripropostosi anche dopo la pronuncia appena indicata20. garantisce opportunamente l’esercizio di un rimedio impugnatorio che, però, può investire soltanto le parti corrette8 e che è soggetto all’osservanza del termine ordinario breve decorrente dal giorno in cui è stata notificata l’ordinanza di correzione (onde garantire la celere stabilizzazione del provvedimento oggetto di emenda). sentènzia) sentenza f. [dal lat. 365 ss. 287 c.p.c., e non ai sensi dell’art. n. 115/2002, artt. ; Consolo, C., Il processo di primo grado e le impugnazioni delle sentenze dopo la legge n. 69 del 2009, Padova, 2009, 105 ss. Conclusioni. Articolo 391 bis Codice di procedura civile — Correzione degli errori materiali e revocazione delle sentenze della Corte di cassazione 17 Mar Posted at 10:26h in Codice procedura civile by Avvocato.it In particolare, l'impugnazione può essere fatta nel termine ordinario a partire dal giorno in cui l'ordinanza di correzione è stata notificata. correzione errore materiale atto di parte. Sulla correzione dell’errore materiale Cass. 18 In senso favorevole v. co., c.p.c., se con essa sono svelati errores in iudicando o in procedendo evidenziati solo dal procedimento correttivo, oppure se l’errore corretto sia tale da ingenerare un obbiettivo dubbio sull’effettivo contenuto della decisione, interferendo con la sostanza del giudicato, ovvero quando, con la correzione, sia stata impropriamente riformata la decisione, dando luogo ad una surrettizia violazione del giudicato; diversamente, l’adozione della misura correttiva non vale a riaprire o prolungare i termini di impugnazione della sentenza che sia stata oggetto di eliminazione di errori di redazione del documento cartaceo, chiaramente percepibili dal contesto della decisione, in quanto risolventisi in una mera discrepanza tra il giudizio e la sua espressione9. ISTANZA DI CORREZIONE DI ERRORE MATERIALE. ): è stata così introdotta nel nostro ordinamento, per prassi giurisprudenziale, la figura della cd. di Aldo Carrato - 391 bis c.p.c., con l’evidenziazione del suo rapporto con l’istituto della revocazione delle stesse sentenze che risulta previsto nella medesima norma. n. 3986/2019. Attraverso la revocazione, la parte può quindi ottenere una nuova valutazione del casodallo stesso giudice che si è gi… 429 c.p.c. In particolare, le sentenze e le ordinanze possono essere corrette solo in caso di omissioni o di errori materiali o di calcolo. Il motivo n.2 prevede la scoperta di prove riconosciute false dall’avversario, che giovandosi di esse, ha vinto la causa; o di prove dichiarate false dopo la sentenza da un’altra sentenza civile o penale passata in giudicato, o ancora di prove che la parte soccombente ignorava essere state riconosciute o dichiarate false prima della sentenza. Lo sforzo innovativo dell’attuale giurisprudenza di legittimità è stato proprio quello di chiarire – anche per effetto di una diversificata casistica giunta al suo vaglio – quali debbano essere i confini da rispettare nel rapporto tra errori formali ed errori di ideazione che afferiscono le sentenze e le ordinanze. La correzione degli errori materiali della sentenza. alle «omissioni … errori materiali o di calcolo», non ha inteso tipizzare tali “vizi secondari” ma ha lasciato all’interprete il compito (rectius: l’onere) di individuarne le concrete fattispecie applicative sulla base dell’operazione propedeutica di fondo di identificazione della natura sostanziale del tipo di errore od omissione. Un esempio di vera e propria correzione integrativa13 ci è stato offerto, di recente, dall’affermazione del principio in base al quale il procedimento di correzione degli errori materiali è utilizzabile anche qualora il giudice del gravame, riformando la sentenza appellata, ometta, pur esistendo in atti tutti gli elementi a ciò necessari, di ordinare la restituzione di quanto corrisposto in esecuzione di quest’ultima. Alla Corte Suprema di Cassazione. proc. giur., 2005, 1371 ss. Il giudice dell'opposizione, infatti, e' incorso in errore materiale, avendo appellato nell'intero testo della sentenza n. 385/2003 l'opposto come «Carlo De Simone», anziche' come Carlo Di Simone, ma a questi e' precluso il ricorso al procedimento di correzione di errore materiale innanzi allo stesso giudice che ha pronunciato la sentenza come previsto dagli artt. ISSN 2385-1376. 8 Lo stesso Acone, M., Riflessioni sul rapporto, cit., 1347 ss., chiarisce che l’impugnazione della sentenza per le parti corrette è necessariamente rivolta alla sola ipotesi di uso illegittimo del potere di correzione, ragion per cui essa può essere indirizzata a far riscontrare la sola legittimità dell’ordinanza di correzione e, quindi, può concernere i soli casi. 156-162 c.p.c., e, in particolare, il meccanismo della cd. Come chiarito dalla Cassazione con la storica sentenza numero 1058/1973 ci si riferisce, più nel dettaglio, a una disattenzione o a una svista occorse nell'operazione di redazione dell'atto. nel corso degli ultimi anni sono sopravvenuti anche i primi tentativi propendenti per l’ammissibilità del procedimento di correzione18 nelle ipotesi di esclusione dell’insanabilità tra dispositivo e motivazione anche se il quadro giurisprudenziale sul punto risulta ancora incerto. La procedura di correzione di errore materiale, di cui agli artt. A questa logica di semplificazione è improntato anche il procedimento di correzione disciplinato – in linea generale ‒ dal citato art. Nazzicone) S. ENTENZA – C. ORREZIONE – E. RRORE MATERIALE – O . la sentenza è fondata sulla supposizione di un fatto in realtà inesistente alla luce degli atti di causa o viceversa). P.I. Lo scopo di questo contributo è quello di delineare, in termini essenziali, lo sviluppo recente di questo processo di rivalutazione, che, da ultimo, è culminato nelle pronunce della Corte di cassazione del 2018 sui limiti di emendabilità del contrasto tra dispositivo e motivazione e, soprattutto, sull’adottabilità del procedimento di correzione in caso di omessa liquidazione delle spese nel dispositivo. L’art. L’istituto della correzione delle sentenze e delle ordinanze è stato in passato piuttosto negletto sia nell’ambito della teoria del diritto processuale civile che in quello dell’elaborazione giurisprudenziale. 395 n° 6: la SENTENZA È EFFETTO DEL DOLO DEL GIUDICE accertato con sentenza passata in giudicato. 325 c.p.c., stante la natura amministrativa e non impugnatoria del procedimento di correzione; sicché non può trovare applicazione il principio per il quale, ai fini della decorrenza di detto termine, la notifica dell’impugnazione equivale, sul piano della conoscenza legale da parte dell’impugnante, alla notificazione della sentenza impugnata. dinanzi alle commissioni tributarie), e non denunciabile con l’impugnazione della sentenza5. ), parere, giudizio, opinione in merito a qualche cosa: esprimere, accettare, accogliere una sentenza; mutare... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. Provvedimenti del giudice civile - sentenza - correzione L'istanza di correzione per errore materiale di un'ordinanza della S.C. è improcedibile quando il ricorrente non depositi la copia autentica del provvedimento, poiché l'art. ne è risultato così legittimato un ampliamento dell’ambito di applicazione di tale rimedio a tutte quelle ipotesi in cui si constati l’emergenza della necessità di inserire nel provvedimento una statuizione obbligatoria consequenziale a contenuto predeterminato, ovvero una statuizione obbligatoria di carattere accessorio, anche se a contenuto discrezionale. 1. Nel primo caso, il giudice provvede con decreto. 288, ult. Cercando di raggiungere tale obbiettivo l'ordinamento riconosce la possibilità di contestare la sentenza entro alcuni margini temporali e con alcune specifiche procedure, ma scaduti i termini o esaurite le procedure di contestazione la sentenza diventa definitiva. 2)REVOCAZIONE 1)Art. nella medesima decisione si è, quindi, evidenziato il carattere materiale e ricognitivo dell’operazione di liquidazione e, soprattutto, la sua connotazione in termini di obbligatorietà, siccome non involgente alcun processo concettuale di revisione o formulazione ex novo della volontà giudiziale, ma soltanto una ipotesi di divergenza manifesta e casuale tra la volontà del giudice ed il correlativo mezzo di espressione23. 127 e 175 c.p.c.) Ad avviso dell’indirizzo maggioritario, infatti, andrebbe esclusa l’insanabilità del contrasto tra dispositivo e motivazione quando sussista una parziale coerenza tra gli stessi, divergenti solo da un punto di vista quantitativo, e la seconda sia, inoltre, ancorata ad un elemento obiettivo che inequivocabilmente la sostenga (sì da potersi escludere l’ipotesi di un ripensamento del giudice); in tal caso dovrebbe ritenersi configurabile l’ipotesi legale del mero errore materiale, con la conseguenza che, da un lato, è consentito l’esperimento del relativo procedimento di correzione e, dall’altro, deve qualificarsi come inammissibile l’eventuale impugnazione diretta a far valere la nullità della sentenza asseritamente dipendente dalla difformità tra dispositivo e motivazione. giur., 2016, 990 ss., con nota di Godio, F., La S.C. dice sì alla «correzione integrativa» anche per omessa condanna alle restituzioni da riforma della sentenza. Se nelle sentenze o nelle ordinanze è presente un errore o un'omissione di carattere materiale che non incidono sulla volontà o sul giudizio del giudice ma che sono rappresentati da sviste, disattenzioni o errori di calcolo, il nostro ordinamento pone a disposizione delle parti uno specifico rimedio, disciplinato dagli articoli 287, 288 e 289 del codice di procedura civile: il procedimento di correzione dell'errore materiale. Così si è espressa la Corte di Cassazione con la sentenza n. 18743/2017, pubblicata il 28 luglio 2017. Cos'è la correzione dell'errore materiale, le ipotesi in cui è ammessa, il procedimento, l'impugnazione delle correzioni e la correzione degli errori delle sentenze di Cassazione. In senso conforme v., in seguito, Cass., 27.7.2016, n. 15650, e Cass., 9.5.2018, n. 11215. Nel corso di un procedimento di correzione di errore materiale il Tribunale di L’Aquila ha sollevato questione di legittimità costituzionale, in riferimento agli artt. civ. e P.M. hanno proposto ricorso per cassazione sulla base di 4 motivi di censura. Vieppiù si era affermato come tale principio potesse essere recepito nel giudizio civile laddove il regolamento delle spese giudiziali costituisce una conseguenza legale della decisione della lite, ragion per cui il giudice è tenuto a procedervi anche se le parti non abbiano proposto alcuna istanza a tal fine. 391 bis c.p.c. Con riferimento, invece, agli aspetti che caratterizzano propriamente il procedimento di correzione, gli ultimi orientamenti della giurisprudenza di legittimità hanno chiarito16 che la notifica dell’istanza di correzione di errore materiale della sentenza è inidonea a far decorrere il termine breve ex art. Il procedimento di correzione è stato concepito come un rimedio idoneo ad ovviare all’errore che non risulti incidente sul processo decisionale, oltre ad emergere direttamente dall’esame dell’attoprovvedimento3, senza quindi involgere alcuna attività interpretativa e con esclusione di qualsiasi aspetto che attenga al processo propriamente formativo del dictum del giudice ma solo alla sua esteriorizzazione4. Bisognerà, comunque, partire da un punto fermo ovvero che tale divergenza potrà considerarsi produttiva della nullità della sentenza solo se ed in quanto essa incida sulla idoneità del provvedimento, considerato complessivamente nella totalità delle sue componenti testuali, a rendere conoscibile il contenuto della statuizione giudiziale; difettando tale presupposto i margini di operatività del procedimento di correzione potranno essere piuttosto ampi. 287 e ss. c.p.c. ; Marchet, B., Correzione delle sentenze, in Corr. Correzione degli errori materiali e revocazione delle sentenze della Corte di cassazione. In questo solco si è anche inserito il filone giurisprudenziale che ha delineato il regime della correggibilità (sul quale non mancano profili critici) che investe le sentenze e le ordinanze decisorie della stessa Corte di cassazione. Testo massima. 380 bis, co. 1 e 2, c.p.c.) (applicabile anche nel procedimento. 13 V. it., 2000, 2273 ss.). giudicato della sentenza. Rimedi contro il giudicato La sentenza passata in giudicato è ormai definitiva e non può più essere messa in discussione, ma la legge fa salvi alcuni casi eccezionali . 288 c.p.c. Il procedimento di correzione, tuttavia, non si applica a tutti gli errori ma solo a quelli che il codice di rito disciplina espressamente. Nel secondo caso, invece, il giudice fissa, sempre con decreto da notificarsi unitamente al ricorso, l'udienza di comparizione delle parti dinanzi a lui. correzione integrativa. dir. 287 c.p.c. 288 c.p.c. Sul ricorso la Corte di cassazione decide in camera di consiglio e si pronuncia con ordinanza. Cass., 29.7.2014, n. 17221, e Cass., 7.10.2014, n. 21109. L’impugnabilità della sentenza (7) corretta mira a verificare se è stato violato il giudicato ormai formatosi, nel caso in cui il procedimento di correzione è stato utilizzato per incidere su errori di giudizio (Cass. Testualmente, l'articolo 287 c.p.c., con riferimento alle sentenze, limita l'operatività del procedimento a quelle "contro le quali non sia stato proposto appello", ma la Corte costituzionale, con la sentenza numero 335/2004 ha dichiarato tale dicitura costituzionalmente illegittima. 391 bis). Solo a seguito di tale udienza, il giudice provvede con ordinanza da annotare sull'originale del provvedimento. ; Lo Cigno, O., Correzione ed integrazione dei provvedimenti del giudice, in Giur. - 2. 9 Vedi E. CABERLOTTO, Errore materiale (correzione di), in Digesto it., X, Torino, 1895- 1898, 547 ss. c.p.c., da notificare entro sessanta giorni dalla notificazione della sentenza o entro un anno dalla sua pubblicazione. di mancata aderenza del provvedimento di correzione ai limiti di legge ovvero di divergenza tra l’essere e il dover essere di tale provvedimento (in senso conforme v., anche, Vanz., M.C., Considerazioni sulla funzione della correzione e sui limiti oggettivi di impugnabilità del provvedimento emendato, in Giur. 391 bis c.p.c., rispettando le disposizioni del nuovo art. 7 V. tra le tante, Cass., S.U., 3.11.2008, n. 26373, in Giur. 11 Cfr., da ultimo, Cass., 22.11.2016, n. 23704, con la quale, di contro, si è ritenuto che l’errore di calcolo può essere denunciato con ricorso per cassazione quando sia riconducibile all’impostazione delle operazioni matematiche necessarie per ottenere un certo risultato, lamentandosi un error in iudicando nell’individuazione di parametri e criteri di conteggio. proc. faccia riferimento solo agli errori del giudice, si ritiene che la disposizione sia applicabile anche per le ipotesi di errori causati d… 22 In questa ipotesi rientrava certamente l’omessa condanna dell’imputato alla refusione delle spese processuali in favore della parte civile, stante il carattere accessorio rispetto al thema decidendum della statuizione omessa e la sua previsione normativa come conseguenza obbligatoria della pronuncia sul merito della controversia per di più richiedente da parte del giudice una mera operazione tecnico-esecutiva, da svolgersi sulla base di precisi presupposti e parametri oggettivi di liquidazione dell’importo dovuto. c.p.c., può essere adottata, ricorrendone i presupposti, anche nei confronti del dispositivo di sentenza pronunciata con il rito del lavoro, atteso che la possibilità di procedere ad esecuzione forzata con la sola copia del dispositivo, ex art. In senso negativo v., però, Cass., S.U., 13.5.2013, n. 11348 e, da ultimo, Cass., 12.3.2018, n. 5939. Il codice precisa che nel caso in cui la correzione della sentenza sia chiesta da una parte dopo un anno che tale provvedimento è stato pubblicato, sia il ricorso che il decreto devono essere notificati alle altre parti personalmente. Quello che sembrava un istituto marginale fino a non molto tempo fa ha acquistato un’apprezzabile vitalità, esaltandosi quella funzione intrinseca (e quasi nascosta) del procedimento di correzione orientata a garantire un inutile dispendio di tempi ed energie processuali in un’ottica pur sempre rispettosa degli essenziali principi costituzionali enucleati negli artt. Sotto altro profilo, è stato sottolineato17 che la legittimazione a chiedere la correzione della sentenza asseritamente affetta da omissioni o da errori materiali o di calcolo spetta esclusivamente alle parti del giudizio in cui la stessa è stata pronunciata e, pertanto, non compete all’avente causa degli eredi di una di tali parti, che abbia acquistato il diritto conteso dopo la definizione della causa, potendo egli ottenere l’annotazione nei pubblici registri immobiliari della menzionata sentenza e di altre decisioni per mezzo della procedura prevista dall’art. civ. 2- che nel dispositivo e, precisamente, a pagina ___________, il Tribunale di __________ indicava: "_________"; 4- che, peraltro, in forza dell'oggetto del contendere e degli atti del processo ____________; Tutto ciò premesso, vista la necessità di correzione, il sig. it., 1986, 12 ss. Deroghe all'intangibilità del giudicato. 745 c.p.c. Inviata da angela. 1 V., da ultimo, Cass., 24.12.2015, n. 25978. Se la sentenza o l'ordinanza pronunciata dalla Corte di cassazione è affetta da errore materiale o di calcolo ai sensi dell'articolo 287, ovvero da errore di fatto ai sensi dell'articolo 395, numero 4), la parte interessata può chiederne la correzione o la revocazione con ricorso ai sensi degli articoli 365 e seguenti. e – in via più specifica per i provvedimenti decisori adottati dalla Corte di cassazione – dal successivo art. Errore materiale, errore di fatto e legittimazione del difensore non munito di procura speciale a proporre ricorso straordinario. di evitare e impedire comportamenti che siano di ostacolo ad una sollecita definizione dello stesso: tra questi, per l’appunto, rientrano certamente quelli che si traducono in un inutile dispendio di attività processuali e formalità superflue perché non giustificate dalla struttura dialettica del processo e, in particolare, dal rispetto effettivo del principio del contraddittorio, da effettive garanzie di difesa e dal diritto alla partecipazione al processo, in condizioni di parità, dei soggetti nella cui sfera giuridica l’atto finale è destinato ad esplicare i suoi effetti. istanza correzione errore materiale atto di citazione. Cass., 12.2.2016, n. 2819, in Corr. 2.1 Le peculiarità dell’istituto della correzione. 4 Per effetto della sua, comunque, limitata funzione il ricorso alla correzione è da ritenersi impraticabile – e, perciò, inammissibile – allo scopo di eliminare errori che siano configurati dall’ordinamento processuale come idonei a produrre la conseguenza sanzionatoria della nullità (nei quali casi si applica la disciplina propria di cui agli artt. Alice Passacqua. In ogni caso, qualora il provvedimento inciso dalla correzione si identifichi con una sentenza dotata di contenuto decisorio sui diritti delle parti coinvolte nel giudizio, il co. 4 dello stesso art. art 287 cpc aggiornato. ), sebbene in parte motiva il giudice abbia espresso la propria volontà di porle a carico della parte soccombente, la parte interessata deve fare ricorso alla procedura di correzione degli errori materiali di cui agli artt. correzione errore materiale verbale udienza . civ. Sentenze, Leggi e Informazioni sul diritto. 287 c.p.c.) I profili problematici. c.p.c., richiede l'osservanza di quanto prescritto nell'art. - attraverso una sentenza passata in giudicato nella quale il Giudice ordini al Conservatore dei Registri Immobiliari (ove è trascritta la domanda) di procedere alla cancellazione, allorché la domanda dell’attore venga rigettata o nel caso in cui il giudizio sia estinto per rinuncia o inattività delle parti. 3 Senza la necessità, quindi, di dover ricorrere ad accertamenti ulteriori: Acone, M., Riflessioni sul rapporto, cit., 1297, discorre, al riguardo, di «contestualità». Nel disciplinare la correzione delle sentenze e delle ordinanze, il codice di procedura civile non omette di prendere in considerazione anche le ipotesi di integrazione dei provvedimenti istruttori. Oltre 50.000 sentenze gratuite e social Come è stato correttamente rimarcato10, il legislatore, riferendosi nell’art. Il ricorso straordinario quale strumento per porre rimedio agli errori percettivi del giudice di legittimità. Invero, una siffatta condanna è sottratta a qualunque forma di valutazione giudiziale, sicché sono configurabili i presupposti di fatto che giustificano la correzione e la relativa declaratoria necessariamente accede al decisum complessivo della controversia, senza assumere una propria autonomia sul piano formale, collegandosi l’omissione ad una mera disattenzione. Se la sentenza o l'ordinanza pronunciata ai sensi dell'articolo 375, primo comma, numeri 4) e 5), pronunciata dalla Corte di Cassazione è affetta da errore materiale o di calcolo ai sensi dell'art. ), in Enc. Sono correggibili i vizi che possono essere agevolmente riconoscibili anche agli occhi dei meno esperti di diritto, essendo desumibili, senza necessità di procedere ad un esame dei fatti di causa od entrare nel merito della questione, dal testo del provvedimento, o da un raffronto tra la motivazione ed il dispositivo - vale a dire - la statuizione del giudice. per ottenerne la quantificazione6. – 1. a. L’azione e il modo di correggere, cioè di migliorare, o cercare di migliorare, moralmente: metodi, mezzi di correzione (talora anche per indicare... sentènza (ant. 2 Per una ricognizione generale dell’istituto in dottrina v., ex multis, Torregrossa, G., Correzione delle sentenze (dir. U, Sentenza n. 16037 del 07/07/2010). Come è noto, C. A dirimere detto contrasto sono intervenute le Sezioni Unite con la già richiamata recente sentenza n. 16415/2018, mediante la quale è stato statuito, in modo risolutivo, il principio per cui l’omessa liquidazione delle spese giudiziali si sostanzia in un mero errore e/o omissione emendabile con la procedura di correzione ex artt.