Die Ereignisse am Hof, München. De Mattei 1985: R. De Mattei, L’Ammirato e la Ragion di Stato, in Scipione Ammirato fra politica e storia, Lecce, 77-112. Un. Marincola 2007, 130-132; Roller 2009, 217-219; Gallia 2012, 1-8; Mehl 2014. 65 Iusti Lipsi Admiranda, sive, De magnitudine Romana, I, 7: Multitudo Romanorum et ratio adsciscendi gentes, aut transferendi, in Lipsius 1598, 32-33. 40 Si veda l’accenno ai Balbi in Tac. In proposto vd. L’eredità di Claudio nella riflessione teorico-politica cinquecentesca, Catalogo dei 552 riviste. di Scienze Morali, storiche e filologiche», s. IX, XIII, 95-138. 11, 23, 2-3: Suffecisse olim indigenas consanguineis populis nec paenitere veteris rei publicae. La menzione di un apparato così selezionato di fonti lascia in definitiva intendere come al principio del XVII secolo il giurista olandese collocasse il provvedimento claudiano del 48 d. C. entro un percorso unitario che vedeva nei Romani i campioni di una saggia moderazione, informata al valore della “prudenza”, degna di gareggiare in positivo – all’estremo opposto dei possibili modelli politici – con l’innocenza dei popoli primitivi: È facile constatare come la cultura umanistica di Grotius lo conducesse a dare importanza alla storia politica antica e a valorizzare non soltanto il diritto romano giustinianeo, bensì il più ampio contesto storico-culturale nel quale era fiorita la civiltà romana. Scattola 2003, specie 427-431; Scattola 2013. Straumann 2009: B. Straumann, Is Modern Liberty Ancient? Justus Lipsius, Humanist Education, and the Visualization of Ancient Rome, «Concedere la civilità a’ forestieri». Kapust 2012: D. Kapust, Tacitus and Political Thought, in A Companion to Tacitus, ed. Ciò premurandosi di addurre contro eventuali obiezioni l’esempio del censore Appio Cieco, che aveva ammesso in senato i figli di liberti8. anche Sordi 1977 (2002), 261-263; Sordi 1978-1979 (2002), 306-307; Buongiorno 2013, 236-237. Syme 1999: R. Syme, The Provincial at Rome and Rome and the Balkans 80 BC-AD 14, Exeter 1999. Ann. I, ll. Van der Poel - Waszink 2009: M. van der Poel - J. Waszink, Tacitismus, in Historisches Wörterbuch der Rhetorik, IX, hrsg. anche Sordi 1977 (2002), 261-263; Sordi 1978-1979 (2002), 306-307; Buongiorno 2013, 236-237. Melani 2006: I. Melani, Il tribunale della storia. Ricerche sulla fortuna e bibliografia critica, Firenze. Morford 1993: M. Morford, Tacitean Prudentia and the Doctrines of Justus Lipsius, in Tacitus and the Tacitean Tradition, ed. Bonnet 2012: S. Bonnet, Droit et raison d’Etat, Paris. 11, 24, 4 e in parallelo Oratio Claudii Caesaris de iure honorum Gallis dando (CIL XIII, 1668 = ILS 212), col. d. C. essa aveva incontrato. Il figlio Nerone fu adottato da Claudio all'età di tredici anni (nel 50), quale tutore del più giovane Britannico (di cinque anni più giovane), ottenendo nel 51 la toga virilis, il titolo di Princeps Iuventutis, l'imperium proconsolare fuori Roma, mentre nel 53 sposava Claudia Ottavia, figlia di Claudio. Fu ucciso da Macrino, che si fa nominare imperatore. Antonio Claudio Scajola (Imperia, 15 gennaio 1948) è un politico e dirigente pubblico italiano, più volte ministro della Repubblica, dal 27 giugno 2018 è sindaco di Imperia al suo terzo mandato non consecutivo.. Biografia. Il contributo italiano alla storia del pensiero. 34Per altro verso, un esempio più nitido del ruolo decisivo svolto da Tacito nel favorire l’acquisizione e la “modellizzazione” della condotta di Claudio si può trarre per anni assai vicini anche dall’opera di un altro originale rappresentante dei teorici della Ragion di Stato, quale Traiano Boccalini (1556-1613)90, l’intellettuale e funzionario pontificio il cui contributo al dibattito sul Tacitismo, grazie a scritti come i Ragguagli del Parnaso e la Pietra del paragone politico fu di notevole spessore e impatto nella cultura europea. Storie di un’identità incompiuta. Comparato 2002: V.I. 15È alla luce di tale acquisizione, ascrivibile alla prospettiva dello storico al pari del richiamo alle insegne senatorie e all’onorabilità delle magistrature formulato al termine del capitolo precedente, che risulta articolata la seconda parte del resoconto dell’intervento dell’imperatore. 2) Quale fu la politica di Claudio verso le province? Vespasiano, Tito Flavio (lat. Puntuale nel rievocare anche le osservazioni ascritte dallo storico all’imperatore sui benefici che Roma aveva ottenuto con l’apertura mostrata in precedenza nei riguardi dei maggiorenti della Spagna e della Gallia Narbonense e il suo richiamo all’affinità di costumi, alla contiguità nell’e-sercizio delle arti, alle relazioni familiari già esistenti tra Roma e gli abitanti della Gallia Comata, la ripresa del passo tacitiano offerta da Scipione Ammirato si spingeva, tuttavia, ben oltre il piano del recupero erudito. Ruysschaert 1949; Laureys - Papy 1997; Enenkel 2004; Ballesteros 2006; Deneire 2006; Roda 2011, 103-106. Letta 2006: C. Letta, La creación del municipio de Segusio (Alpes Cottiae) y el problema de los municipia latina en el occidente romano, «Florentia iliberritana» 17, 115-134. Giua, Pisa, 99-116. del passato concedendo aperture ai discendenti di nemici responsabili di eventi indubbiamente ben scolpiti nella memoria culturale romana, come l’incendio del 386 a. C. , siano da ricondursi ad un canovaccio narrativo di matrice più o meno documentaria. Ciò premurandosi di addurre contro eventuali obiezioni l’esempio del censore Appio Cieco, che aveva ammesso in senato i figli di liberti, Completata da un dettaglio che lascia trasparire o comunque accredita a Claudio la propensione a governare nel rispetto di consuetudini risalenti al passato, in particolare alla tradizione seguita dal proprio nucleo gentilizio, la testimonianza svetoniana consente inoltre di cogliere l’atteggiamento di tendenziale apertura che in generale dovette ispirare la condotta del principe in tema di accesso allo, . scientifica di P. Cappellini, P. Costa, M. Fioravanti, B. Sordi, Roma, 157-164. , Ammirato ne selezionava sapientemente alcu-ni passaggi e ne parafrasava le argomentazioni sull’accoglienza riservata fin dalla fase più antica dai Romani ad alcuni nuclei gentilizi di provenienza esterna e sull’ammissione alle magistrature di soggetti provenienti da aree diverse della penisola italica. Lo spirito di servizio, la pesca, il tifo per i neroverdi, le “competizioni” con Udine La decisione di andare al Congresso era stata annunciata da Claudio Fazzone ai dirigenti provinciali il mese scorso.Quasi una rifondazione del Partito dopo l’uscita di scena compiuta da tutta la componente di Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli: prima verso Cambiamo e poi verso la Lega. cfr. In proposito vd. Couzinet 1996: M.-D. Couzinet, Histoire et méthode à la Renaissance.Une lecture de la «Methodus ad facilem historiarum cognitionem» de Jean Bodin, Paris. ad Alberto d’Austria, il figlio di Massimiliano II, nonché fratello di Rodolfo II, a lui succeduto nella guida dell’impero dopo il 1576. E. Bom - M. Janssens - T. Van Houdt - J. Papy, Leiden-Boston, 43-72. 83 Botero, Delle cause della grandezza delle città, lib. I. Il problema della secolarizzazione nel pensiero giuridico di Ugo Grozio, Milano. inoltre Devillers 2003b, 179 che nota il contrasto fra il riferimento al passato repubblicano chiamato in causa dai contrari alla proposta in Ann. 4) Per quale motivo Nerone diede inizio alla prima persecuzione contro i cristiani? 33, 32 consentivano l’acquisizione del rango equestre solo a chi fosse stato pronipote (pronepos) di un liberto, Claudio promise l’innalzamento del requisito, ovvero l’aggiunta di una generazione, «Perhaps to show himself thoroughly conservative», come evidenzia Hurley 2001, 165. Claire 2007; sui termini della polemica sorta tra i due studiosi proprio intorno all’edizione dell’opera tacitiana, cfr. Bonnefond-Coudry 1995, 244-248; Buongiorno 2010. III, 5; IV, 2; 3; V, 1 sulla condotta da tenere nei confronti dei principi; V, 5 sui caratteri della religione antica. HomeNumeri8SaggiLa lungimiranza politica di Claud... Il contributo si concentra sul racconto tacitiano del discorso tenuto da Claudio nel 48 d.C. a favore dell’ammissione in senato dei primores della Gallia Comata, esaminando le argomentazioni usate dallo storico per chiarire le reazioni suscitate dalla loro richiesta e la linea argomentativa adottata dall’imperatore per convincere i senatori ad accettarla. Secondo la definizione di Roman 2016, 248. Uso e abuso della storia fra tarda repubblica e primo principato (Venezia 14-15 gennaio 2016), a cura di R. Cristofoli – A. Galimberti - F. Rohr Vio, Roma, 195-203. Nicolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, II, 3: Roma divenne gran città rovinando le città circunvicine, e ricevendo i forestieri facilmente a’ suoi onori, nonché Liv. Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche» 130, 179-211. Auditore di Botero, al tempo degli studi giovanili presso il collegio dei Gesuiti di Loreto dove quello fu inviato a insegnare retorica, Boccalini irrobustì con piena convinzione le fila di coloro che sul finire del Cinquecento riconobbero nelle pratiche d’inclusione e assimilazione messe in campo dai Romani un fattore di crescita e consolidamento dello stato meritevole d’essere assunto a metro di paragone ed esempio per le strategie di governo adottate dai principi moderni. utile in ultima istanza a porre l’accento sulle relazioni pacifiche e leali infine raggiunte con essi e ormai da tempo immutate, nonché sulla comunanza di costumi, attività, parentela, capaci, insieme alla condivisione delle risorse economiche, di dare origine ad una comunità unica: omnia, patres conscripti, quae nunc vetustissima creduntur, nova fuere: p, Al di là di quest’aspetto probabilmente ispirato da talune considerazioni del principe, e destinato – come vedremo – ad essere recuperato in chiave pragma-tica nella modernità ad opera di teorici del pensiero politico e fautori della Ragion di Stato, la sezione finale della versione tacitiana dell’, di Claudio del 48 d. C. offre qualche indizio per mettere a fuoco le motivazioni ideologiche sottintese dall’intero dittico compreso in, 11, 23-24. 12, 1: At in semet augendo parcus atque civilis praenomine Imperatoris abstinuit, nimios honores recusavit [...]. If his mind was more with Seneca, his heart, his personal experience, were for Tacitus. Weststeijn 2018: A. Weststeijn, Commonwealths for Preservation and Increase: ancient Rome in Venice and the Dutch Republic, in Ancient Models in the Early Modern Republican Imagination, ed. Spitz 1998: J.-F. Spitz, Bodin et la souveraineté, Paris. J.-C.), Paris. Whitfield 1976: J.H. Quod beneficium is ita tribuo, ut quaecumque tanquam cives Romani gesserunt egeruntque aut inter se aut cum Tridentinis alisve, rat[a] esse iubea[m], nominaque ea, quae habuerunt antea tanquam cives Romani, ita habere is permittam. Ann. 21Fra questi vi fu Justus Lipsius (1547-1606)56, allievo di un altro estimatore dello storico quale Marc Antoine Muret57, che dedicò a Tacito vari corsi nei suoi ultimi anni d’insegnamento nello Studium romano. Osservazioni sulla pubblicità dei senatoconsulti in età giulio-claudia, «Rendiconti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Cl. 7 Cfr. The Claudian Tablet and Tacitus: a reconsideration. Zarka (sous la dir. Laudant cum alii hoc institutum eius, tum Claudius Imp. Marincola 2007: M.J. Marincola (ed. XI 24 a confronto con la tavola di Lione, in Storici latini e storici greci di età imperiale. 29Cionondimeno, la lungimiranza politica di Claudio dovette acquistare un significato particolare agli occhi dell’autore dei Discorsi, non a caso impegnato a chiarire ai lettori come al di là dell’intervento del 48 d. C. i Romani promossero la linea dell’inclusione/assimilazione su più fronti, servendosi fra l’altro delle nozze79 per cementare i rapporti fra componenti sociali od etniche diverse a tutto beneficio delle aree interessate. soprattutto Momigliano 1932, 29-41; Wellesley 1954; Miller 1956), fra numerosissimi interventi, senza pretesa di esaustività, si rimanda a Syme 1958a, 708-710; De Vivo 1980; Griffin 1982; Griffin 1990, 484; Shotter 1991, 3303; Jahn 1993; Giardina 1994, 1-36; Mellor, 1993, 33; 115-116; Perl 1996; Giardina 1997, 3-21; Syme 1999, 90-113; Riess 2003; Yakobson 2007; Griffin 2009, 180-181; Questa 2010, L-LII; Buongiorno 2010, 261-271; Letta 2013, 92; Buongiorno 2017, 143-148. 49 Che nel discorso si debba cogliere la posizione dello storico, favorevole ai processi d’integrazione è stato nitidamente evidenziato da Mazzarino 2004, II, 458: «Tacito fa intendere che l’estensione della cittadinanza è, anche per lui, un punto capitale: per esso Roma si distingue da Sparta e Atene»; vd. Giua, Pisa, 29-51. Justus Lipsius als Beispiel, in Phronêsis - Prudentia - Klugheit. 12Cionondimeno, ci si può chiedere, in particolare, se dietro al riferimento alle facoltose condizioni economiche dei richiedenti gallici, contrapposte non casualmente in un passo al pauper e Latio senator31, non debba scorgersi la velata censura di Tacito cultore dei mores e della parsimonia antica32, contro una classe di possidenti che in ragione del proprio patrimonio sotto il regno di Claudio aveva nutrito, talvolta anche con buon esito, grandi speranze di consolidare il proprio status anche sul piano politico-istituzionale. Ann. Levick 2015: B. Levick, Claudius, London-New York, II ed. Isnardi Parente 1964: M. Isnardi Parente, Il discorso di Claudio in Tac. 35Elargendo al lettore una copiosa quantità di dati, sotto più aspetti indicativi del suo bisogno di riannodare i fili fra storia passata e storia contemporanea, le sue considerazioni ponevano l’accento con acutezza e cinismo sulla opportunità di applicare la lezione “pluralista” dei Romani, vivificandone la portata fino a valicare i limiti temporali ed istituzionali dell’esperienza imperiale romana ed eleggendola ad eredità convincente di un popolo che aveva saputo trovare vie efficaci per imporsi politicamente oltre che militarmente sugli altri popoli; da tale esempio di avvedutezza politica perciò anche i principi di fine Cinquecento avrebbero dovuto trarre ispirazione, come l’estensore del commento non mancava di sottolineare fin dal principio: Questa ragione sarebbe buona allora che l’imperio romano non si fosse disteso fuori d’Italia, perciò che di troppo gran vergogna e danno sarebbe stato alla republica supplir il suo senato con cercar sogetti forastieri, quasi che non trovasse vertù e confidenza nelle sue nazioni, ne’ suoi sudditi. Dench 2005: E. Dench, Romulus’ Asylum: Roman Identities from the Age of Alexander to the Age of Hadrian, Oxford. 24 Cfr. The Origins of Provincial Civilization in Gaul, Cambridge. Salmaso 2015b: V. Salmaso, Introduzione, in Traiano Boccalini, Commentari inediti ad Ann. T.J. Luce - A.J. Ammirato, Discorsi II, 12, Quanto i Romani sopra a tutte le cose favorissero i matrimoni, in Ammirato 1594, 85-88 e in proposito Mastrorosa c.d.s. Sebbene nell’invito finale del principe a non nutrire riserve alimentate dall’ostilità verso ogni forma di cambiamento, irragionevoli entro una prassi come quella romana, aperta ad innovazioni istituzionali rilevanti quali l’ammissione di componenti eterogenee per status sociale e provenienza geografica, a magistrature originariamente ad esse precluse46, sia possibile scorgere ancora una volta la rielaborazione di affermazioni riportate a suo nome nella versione epigrafica47, l’ultima notazione del suo discorso ci consegna un messaggio che sembra travalicare il contesto particolare: inveterascet hoc quoque, et quod hodie exemplis tuemur, inter exempla erit48. Bodin, Methodus 9, 53, in Bodin 2013, 734: «[...] imperii propagandi ac tuendi causa [...], quo potissimum usi sunt Romani, tum ut civitatem domestica seditione liberarent, tum etiam ut victos populos in fide et obsequio retinerent. Acquisita nella cornice di un discorso che nel prosieguo si serviva di riscontri documentari diversi per rimarcare il ruolo giocato nei processi di espansione e consolidamento dei centri urbani anche da fattori commerciali, culturali o religiosi. . CHI È NERONE E COSA HA FATTO. La provincia procuratoria del Norico fu creata da Claudio. Asceso ‘a sorpresa’ al principato il 24 gennaio 41 d.C., dopo la congiura che portò alla morte di Caligola, Claudio fu imperatore per quasi tredici anni, sino alla morte (13 ottobre 54 d.C.), innovando profondamente gli apparati amministrativi di Roma e dell’impero e ampliandone i confini (in particolar modo con la conquista della Britannia e della Mauretania). Nel contesto delle loro opere, talvolta dedicate anche all’esame di temi come la nascita, lo sviluppo e il declino degli stati, si nota che oltre a richiamare l’episodio occorso molti secoli prima, alcuni intellettuali di spicco usarono il resoconto ricavandone un esempio utile per promuovere un modello di governo efficace nel favorire l’integrazione quale mezzo di consolidamento degli stati moderni. 45 Cfr. Syme 1958b: R. Syme, The Senator as Historian, in Histoire et historiens dans l’Antiquité. , innervandola di forze fresche [...] giudicò ineludibile, necessario e utile tale rinnovamento sulla base degli antichi esempi, ben noti alla sua erudizione, e, più in genere, di una tradizione secolare, per cui tutto ciò che si crede vetusto un tempo fu nuovo, che l’intera storia dell’Urbe era una catena ininterrotta di innovazioni, rese poi venerabili dal trascorrere delle età, e che, in ultima analisi, il nuovo è positivo, se eticamente valido». Il figlio Nerone fu adottato da Claudio all'età di tredici anni (nel 50), quale tutore del più giovane Britannico (di cinque anni più giovane), ottenendo nel 51 la toga virilis, il titolo di Princeps Iuventutis, l'imperium proconsolare fuori Roma, mentre nel 53 sposava Claudia Ottavia, figlia di Claudio. Descendre 2016: R. Descendre, Le città e il mondo. von A. Fidora, A. Niederberger, M. Scattola, Porto, 227-259. Woolf 1998: G. Woolf, Becoming Roman. Ann. Storia» 94, 341-351. Per la storia della filosofia politica moderna, a cura di G. Duso, Roma, 61-75. R. Dusoir - F. de Nave, Antwerpen, 129-137. Modern and early-modern conceptions of Tacitus and Tacitism. Van der Poel - Waszink 2009: M. van der Poel - J. Waszink. Oratio Claudii Caesaris de iure honorum Gallis dando (CIL XIII, 1668 = ILS 212), col. par A. Merle – A. Oïffer-Bomsel, Paris, 155-174. L’ordine senatorio e l’ordine equestre, in Storia di Roma, II. Tandem quod mirandum maxime in orbe Romano qui sunt, ex constitutione imperatoris Antonini cives Romani effecti sunt quae verba sunt Ulpiani.