Dentro l'auto, la Sposa comincia la sua riabilitazione motoria grazie ad una tecnica orientale di concentrazione. Detto dei personaggi di maggior rilievo, gli elementi memorabili di Kill Bill sono ovviamente numerosissimi e d’altronde, per un'opera che si snoda su due film che cumulativamente contano 4 ore abbondanti, non poteva essere diversamente. Earl si avvicina al corpo della Sposa, che all'improvviso gli sputa in faccia: la donna, incredibilmente, è ancora viva. Sono ferme, in mezzo a quello stretto corridoio, con le spade incrociate. “Se non si interviene immediatamente con un antidoto, 10 o 15 milligrammi possono essere fatali per un uomo. Personalmente, ho apprezzato di più la "seconda parte", se così la si può etichettare, dato che come è ben risaputo in realtà Kill Bill sia un film unico. La Sposa si asciuga le lacrime e se ne va con la sua bambina. A conti fatti però, come opera unica, Kill Bill è un grande film. Il personaggio di Bill - che nel Volume 1 non vediamo ma sentiamo soltanto alla fine, quando parla con una mutilata Sophie rivelandoci il colpo di scena relativo alla figlia della Sposa ancora viva, oltre che ovviamente nella primissima scena - fa la sua vera comparsa per la prima volta all’inizio di Kill Bill Volume 2. Dopo l'inattesa gravidanza della donna (il regista non rinunciò comunque a voler girare con lei) iniziarono le riprese del film. A proposito di epicità e di film epici, un aspetto che mi piace sottolineare di Kill Bill è che, a mio parere, se c’è un film di Tarantino dove è maggiormente presente l’influenza di Sergio Leone, vero e proprio mito di Quentin (a ben vedere, mi verrebbe da aggiungere), questo è proprio Kill Bill, più che Django Unchained o The Hateful Eight. La Sposa si presenta alla bambina dicendole il suo vero nome, ma viene coperto da un "BIP", lasciandolo momentaneamente ignoto. Una su tutte, quella di cui oggi parleremo, e che potremmo chiamare “Il duello risolutivo tra Elle e La Sposa”. «No, in questo momento sono io, all'apice del mio masochismo.». Kill Bill Volume 1 e 2 rappresenta un'opera emblematica nella filmografia di Quentin Tarantino. Fox, O-Ren Ishi/Lucy Liu, il fratello di Bill, Bud/Michael Madsen, e infine la nemesi della Sposa, Elle Driver/Daryl Hannah. Un’impresa monstre il cui risultato si candida a ben diritto quale migliore scena di combattimento di tutta la Storia del Cinema, soprattutto se consideriamo le dimensioni di questo scontro, perfettamente coreografato, grazie anche all’aiuto di Yuen Wo Ping, la mente dietro le coreografie de La Tigre e il Dragone e Matrix. Il cinema di Quentin Tarantino, tenendo a mente quanto appena detto e prendendo in considerazione i suoi primi 8 film, potrebbe a mio parere essere classificato in 3 periodi. Ciò nonostante le due pellicole vanno assolutamente considerate un unico film, come più volte sottolineato dallo stesso Quentin Tarantino: come noto, la sua uscita in due parti fu dovuta esclusivamente a un compromesso tra ragioni di carattere distributivo/commerciale - Harvey Weinstein era preoccupato che presentare al cinema un film di 4 ore fosse troppo - e il (giusto) impuntamento di Tarantino sul non voler tagliare altre scene di Kill Bill. Tarantino porta all’estremo ogni genere per poi fonderli insieme, in una nuova e fresca forma di cinema. Tuttavia, dice a Nikki che, se quando sarà grande vorrà vendicarsi, lei la aspetterà. “Non lo so... perché sono una persona cattiva” dice lei, tra le lacrime. Questo è il cuore dell'arte del combattimento”. Consapevole che questo ristretto elenco non possa rendere il giusto tributo a tutti i fantastici brani presenti nel film, è il momento, senza pretese di esaustività, di dare un rapido sguardo ad alcune delle scene più belle di Kill Bill. Da qui la folgorazione e la decisione, pare immediatamente comunicata al suo produttore, di dedicarsi alla scrittura di quello che poi sarebbe appunto divenuto Kill Bill. Vernita chiede infine a Nikki di rimanere in camera sua, mentre le due donne si spostano in cucina. Bill va... fa 5 passi... crolla per terra. *clicca qui per vedere il video* - Il tema della vendetta. Scontro che si apre con l’epica Death Rides a Horse di Ennio Morricone, che suona mentre Beatrix, tenendo in ostaggio la bella Sophie Fatale, richiama l’attenzione di O-Ren. Ormai in “pensione” sull’isola di Okinawa a cucinare sushi e saké, dopo aver capito che c’era in mezzo il suo vecchio allievo Bill - fantastica la scena in cui il maestro scrive il nome di questo sul vetro della finestra e poi Beatrix lo cancella - Hattori Hanzo si prenderà una pausa dal suo ritiro. Senza musica di sottofondo, vediamo le 2 guerriere che se le danno di santa ragione in un combattimento che è esattamente agli antipodi rispetto a quello, poc’anzi citato, tra Beatrix ed O-Ren. A breve riceverai una email per confermare il tuo account. Un flashback di pochi secondi ci mostra Pai Mei che strappa l’occhio destro di Elle, con una mossa che avevamo già visto eseguire alla Sposa durante la battaglia contro gli 88 Folli. Prima di concludere con i personaggi principali, non si può evitare di fare almeno un accenno ai due Maestri che vediamo in Kill Bill. Nel giardino d'inverno personale di O-Ren, le due donne danno dunque vita al loro combattimento: la Sposa, dapprima in difficoltà, finisce per tagliare lo scalpo a O-Ren, scoperchiandole il cervello e mostrando che la sua era realmente una spada di Hanzō. La Sposa insiste di volere una delle sue spade, spiegando che uno dei nemici che vuole uccidere in passato è stato uno dei suoi allievi. Il caso volle che il boss Matsumoto fosse un pedofilo e che quindi O-Ren, che era una bambina, vi si potesse avvicinare con estrema facilità. In aereo, la Sposa scrive la lista delle persone che ha già ucciso (O-Ren e Vernita Green) e che deve uccidere, ovvero le ultime tre (Budd, Elle Driver e Bill), mentre in ospedale Bill chiede a Sofie se la Sposa sa che sua figlia è ancora viva. “Ha detto che l’aveva impegnata”, replica sorpresa l’altra. Sofie viene lasciata, mutilata, di fronte l'ospedale di Tokyo. Un breve flashback ci mostra, mentre la musica sale in crescendo, come Elle, avvelenando le sue teste di pesce, abbia ucciso il maestro di Beatrix, intervallato da una carrellata in avvicinamento al volto di Elle che arriva fino al dettaglio del suo unico occhio mentre, provocandola con una diabolica risata, racconta alla Sposa le ultime parole che ha pronunciato a Pai Mei: “E io gli ho detto: per me il giuramento di uno stupido vecchio come te vale meno di niente”. Sempre nel Volume 1, memorabile è poi la scena che racconta le origini di O-Ren, girata, come abbiamo già visto, come un anime giapponese e altresì degna di nota è la scena che vede protagonista il maestro Hattori Hanzo, così come lo scontro finale, in quel giardino coperto da candida neve bianca, tra la Sposa ed O-Ren, a cui accenneremo più avanti. “Forse è per questo che tu sei l'unica ad averlo visto”. Tra il rimorso, il rancore e la gloria, Hanzō dona alla Sposa quella che lui definisce senza superbia la migliore delle sue armi. Tuttavia riusciamo ad intravederlo su un biglietto aereo: è Beatrix Kiddo.. 7 – I bruschi risvegli sono una costante dei film di … In ordine di apparizione: Vernita Green/Vivita A. Qui scopre di non aver perso il bambino al Massacro dei Due Pini: trova infatti sua figlia B.B. Bill, che fino alla fine mantiene fierezza e dignità, dopo essersi asciugato le chiede: Beatrix si prende un momento prima di rispondergli. Ho trovato kill bill vol.1 stupendo, la recensione di Chirichelli è ottima ma do la mia quinta stellina xkè a differenza di lui non ho trovato la battaglia finale (ke poi sarebbe la prima in ordine cronologico) troppo lunga, diciamo ke cmq una scena così prolissa sa un po' di autocompiacimento, è vero! “Quella che è forse la più grande guerriera che io abbia incontrato abbia trovato la sua fine grazie a uno sporco alcolizzato, insignificante, selvaggio pezzo di merda come te”. Ad Okinawa, in Giappone, la Sposa si reca dal leggendario Hattori Hanzō, forgiatore delle spade più affilate e più potenti del mondo. The Hateful Eight, invece, di western, a mio parere, ha più che altro l’ambientazione, il contesto; per il resto è altro, un incrocio tra Le Iene e i drammi da camera da un lato e un horror tipo La Cosa di John Carpenter dall’altro, dove però il mostro non è un alieno ma quello che vive dentro l’animo umano. Aspettando C'era una Volta a... Hollywood, Mattia Corselli ripercorre la carriera di Quentin Tarantino analizzando una singola scena di ogni suo film: è la volta di Kill Bill e della scena del duello tra La Sposa ed Elle Driver. Tornando a Kill Bill: The Fourth Film by Quentin Tarantino, come recitano le campagne pubblicitarie e perfino i titoli stessi del film, è prima di tutto un film epico. La trama come in tutte le cose geniali, è semplicissima. “C’è una cosa che vorrei tanto sapere; che resti tra noi, eh?”, aggiunge con tono derisorio Black Mamba, “Che cosa hai detto a Pai Mei perché lui ti strappasse l’occhio?”. Il film in Italia è stato vietato ai minori di 14 anni per via della violenza estrema. Il ritmo cala, e soprattutto la bambina è veramente troppo fastidiosa e irritante (cosa che molto spesso accade quando vedo i bambini nei film); il duello finale con Bill poi si chiude in cinque secondi, con il famoso colpo delle cinque dita che non mi ha mai entusiasmato. Le due avversarie si arrestano alle due estremità del corridoio, una di fronte all’altra, come in un perfetto duello western - ed in particolare, ovviamente, per come questi sono declinati nel Cinema del regista italiano. “Ciò che le difetta in età è compensato dalla sua follia”. Avvicinandosi alla finestra della sua soffitta, osserva rammaricato una foto per poi tracciare con un dito il nome "Bill" sul vetro. II, Un pasticcere trotzkista ha commentato l'articoloStreaming online: le piattaforme di film e serie TV continuano a crescere, Un pasticcere trotzkista ha commentato l'articoloMiriam Leone, Fëdor Dostoevskij e il Demone al Neon, Armonica ha commentato l'articoloThe Undoing - Recensione: fiato sospeso ma finale sottotono, © Copyright 2018 #CineFacts. Vernita prova a scusarsi con la Sposa per quello che le avevano fatto quattro anni prima, cercando di far capire alla sua nemica di essersi ormai ritirata e di essere una persona diversa, ma capisce subito che è totalmente inutile, in quanto la Sposa è assetata di vendetta per quello che le fecero alla chiesa e per avere perso la sua bambina non ancora nata, proponendole infine di scontrarsi quella notte stessa, nel campo da Baseball dove addestra i ragazzi del vicinato. Emblematico in questo senso è quello tra La Sposa e O-Ren che sostanzialmente chiude il Volume 1. Una frase quasi identica compare all'inizio di Kill Bill vol.1. È più scanzonato e meno epico nella sua messa in scena. A quell'età, la piccola ebbe la sua prima esperienza con la morte: lo spietato boss Matsumoto uccise prima suo padre e poi sua madre. Fatale coincidenza? “Perché non me l’hai detto?” le domanda, in parte ferito da questo segreto che lei gli ha celato. Uma Thurman e gli 88 folli nel film di Tarantino "Kill Bill" Mancano ormai pochi mesi al duello finale tra Renzi e Berlusconi. O-Ren giurò vendetta su quegli uomini che l'avevano condannata a un'infanzia da orfana. Bill.”), che tutti credevamo andata perduta in un banco dei pegni. E, parlando di inquadrature e di musica insieme, ricorda i film del regista romano anche il montaggio delle immagini perfettamente a tempo con la colonna sonora, in particolare in determinate scene. In primis abbiamo quelli composti dal genio italiano che risponde al nome di Ennio Morricone. Kill Bill, come tutti sappiamo, esce nelle sale suddiviso in due volumi. - USA 2003. Più che bello, fantastico! e che Sofie racconti a Bill tutto quanto ha visto. Poi, con quello che a mio parere è il momento più disturbante di tutta la cinematografia tarantiniana, Black Mamba lascia cadere per terra l’occhio strappato via ad Elle per poi schiacciarlo sotto i suoi piedi. A chiudere la lista della Sposa vi è poi ovviamente Bill, che dà il nome al film stesso. Non si possono non riportare gli appunti che la guerriera con la benda sull’occhio legge da un piccolo block-notes, illustrando all’agonizzante Bud, a mo' di voce narrante di un documentario, come stia per morire: “In Africa c’è un adagio che dice: nella boscaglia un elefante può ucciderti, un leopardo può ucciderti e un black mamba può ucciderti ma solo con il black mamba, e questo è vero in Africa sin dall’alba dei tempi, la morte è sicura. La Deadly Viper Assassination Squad agli ordini di Bill (nome in codice Incantatore di Serpenti), è piombata su una cerimonia di nozze, sterminando tutti i presenti. Entrambe le guerriere impugnano la propria spada scattando in direzione dell’avversaria. Un (quasi) capolavoro che omaggia il cinema e le ossessioni tarantiniane. Ho visto Kill Bill per la prima volta, giusto qualche giorno fa. La Sposa avvicinatasi alla finestra cancella il nome Bill. Kill Bill era stato pensato per e con Uma e cucito addosso a lei. Per risolvere un combattimento alla pari, che probabilmente sarebbe potuto durare all’infinito, ci vuole allora un guizzo. L'ultima scena in cui c'è Bud che dice che anche lei merita la sua vendetta con lo stacco sul tramonto. Tu intanto fuma dell’erba o qualcos’altro. Dopo questa lezione, Bud muore, non prima però che Elle lo abbia tormentato fino agli “ultimi agonizzanti momenti” che gli restano da vivere, rispondendogli che tra il sollievo e il rimpianto per la morte del suo nemico - ossia Beatrix - prevale in lei il rimpianto perché. Ora ascolta questo perché ti riguarda” - dice rivolgendosi al povero Bud, ormai paralizzato fino al petto. Da qui il suo soprannome: la Morte incarnata.” Fico, no?” - domanda ironicamente Elle a Bud, che rantola per terra contorcendosi di dolore. in compagnia di suo padre Bill. Bill: “Forse è per questo che tu sei l'unica ad averlo visto”. Tornando a Pai Mei, la scena che lo riguarda è una perfetta espressione di come Tarantino ha lavorato in Kill Bill. Un tenero ultimo momento. Nel mese di tempo intercorso tra l'arrivo della Sposa e la forgiatura della spada, la donna si è allenata per sconfiggere O-Ren, la numero 1 della sua Death List Five. La musica continua a crescere, conferendo sempre più epicità allo scontro. “Io sono io”, le risponde lui con una frase che ci rende immediatamente lo stile che permea quest’uomo, cui David Carradine riesce a conferire estrema eleganza e un grande fascino. Richiamando il triello finale de Il Buono, il Brutto, il Cattivo, il montaggio si alterna tra i primi piani delle duellanti, sempre più stretti ad ogni successivo stacco fino a giungere a quelli strettissimi sugli occhi, marchio di fabbrica di Sergio Leone (“Give me a Leone!”, dicevamo prima). Appaiono, inoltre, alcune tracce "parlate" con estratti dei dialoghi del film, altra particolarità del regista statunitense. Mi piace ricordare quanto risponde a Bill che, preoccupato per lui, lo raggiunge dopo anni di silenzio tra i due per metterlo in guardia: “Io ho le mie colpe... ma non sono un infame che scarica le sue responsabilità. Il figlio dello sceriffo riferisce inoltre al padre che la donna si chiama Arlene Machiavelli, ma i poliziotti hanno già scoperto che il nome è un falso: per questo la donna verrà chiamata «la Sposa». Fatti fuori con irrisoria facilità questi primi avversari, è il turno di Gogo Yubari, interpretata dalla Chiaki Kuriyama di Battle Royale, la diciasettenne vestita con la classica uniforme scolastica da manga giapponese, alla quale, come ci illustra attraverso un flashback Beatrix. Le due si lanciano uno sguardo di sfida, con dei bellissimi primi piani dei loro volti segnati dal sangue e dalle ferite causati dalla battaglia. Ho creato qualcosa che uccide le persone. Sarai davanti al luogo in cui riposa per sempre Beatrix Kiddo.”, È questa la prima volta, dopo un intero film e mezzo di visione, che sentiamo pronunciare il vero nome della protagonista, fino a quel momento sempre coperto da un beep come quelli usati. “La quantità di veleno che può essere iniettata con un solo morso a volte è gargantuesca. Mentre l’avversaria è a terra, la bionda con l’occhio bendato va a prendere la katana della sua avversaria per finirla. A livello di curiosità poi, la tomba di Paula Schultz dovrebbe essere, nell’universo cinematografico che collega tutti i film di Tarantino, quella della moglie del Dott. Un'inquadratura dal basso verso l’alto, con la macchina da presa posta a terra dietro le gambe della protagonista, si proietta fino alla figura intera di Elle, ritta di fronte a Beatrix. Rimandando lo scontro finale con Bill, Beatrix si dedica prima alla bambina, che non aveva mai visto. Il mio occhio!” urla disperata la donna, mentre, riversa per terra, si contorce dal dolore, urlando improperi verso Beatrix. Le due avversarie sollevano le proprie spade, l’una rivolta contro l’altra. Un melting pot di diversi generi e influenze, anche musicali, dal Western in generale e Sergio Leone in particolare - e con lui Ennio Morricone di cui “saccheggia” molti brani - a Bruce Lee (la tuta gialla della sposa) e gli Shawn Brothers (di cui riprende il logo iniziale), e poi ancora il Cinema giapponese e i wuxia e con questi in generale il genere epico, ma anche il Cinema di genere italiano e i film exploitation (revenge movie in primis, ovviamente) e ancora l’horror (la resurrezione dalla tomba della protagonista nel Volume 2) e perfino l’anime (con la famosa sequenza sulle origini di O-Ren Ishi). Guida alle citazioni contenute in Kill Bill. Fox, Lucy Liu. Terminata la prima parte della storia, la Sposa riesce finalmente a muovere l'alluce. No, bimba, in questo momento sono proprio io, all'apice del mio masochismo”. Il terzo e ultimo periodo è invece quello che comprende le sue ultime 3 opere: Bastardi senza Gloria, Django Unchained e The Hateful Eight. “E sai cosa ho fatto? Non è morta come aveva detto Budd. Un’inquadratura alla Sergio Leone, se ce n’è una. «My name is Buck and I'm here to FUCK...», «Mi chiamo Buck e sono qui per fottere...». In questi anni Tarantino mise da parte il copione di Kill Bill per dedicarsi a un film di guerra (Bastardi senza gloria, uscito nel 2009), per poi trarre dal libro Punch al rum (Rum Punch) di Elmore Leonard il film Jackie Brown. La trama di Kill Bill prese forma già nel 1994, quando Quentin Tarantino e Uma Thurman stavano lavorando ad un altro capolavoro (Pulp Fiction). Da questo momento partono 2 minuti e mezzo di lotta senza esclusioni di colpi tra quelle che, come le ha definite Tarantino, sono due giganti amazzoni bionde. Trattasi di Michael Parks, che nel Volume 1 interpreta lo sceriffo Earl McGraw - che si vede altresì nel successivo Grindhouse oltre che, già anni prima, in Dal Tramonto all’Alba - dove trova la morte. Ma quando spalanca la porta con un calcio, una sorpresa l’attende. Tra la biondona bendata, interpretata da Daryl Hannah, e la nostra protagonista volano infatti colpi bassi, tacchi sui piedi, tentativi di affogamento nella tazza del cesso e lanci di qualunque cosa si trovi a disposizione - memorabile in tal senso il “che schifo” di Elle quando Beatrix le rovescia in piena faccia un’orrenda poltiglia che non voglio neanche immaginare cosa potesse essere. Ma la cosa vale anche per lei, e quindi... staremo a vedere. Subito dopo avviene un breve flash back, dove si scopre che ella è Vernita Green, una delle responsabili del massacro ai Due Pini nel quale hanno perso la vita lo sposo della donna bionda, gli invitati al matrimonio, nonché la bambina che la Sposa portava in grembo. Durata 110 min. Anche il mito che circonda il personaggio di Bill crolla, lui è il killer dei killer, il Boss per eccellenza di cui non si osa nemmeno mostrare il viso in Volume 1, qui invece lo ritroviamo quasi come se fosse un uomo qualunque, un vecchio qualunque, e il duello finale con la vendicatrice, il duello … Ma Tarantino pesca pure dal repertorio di Luis Bacalov con The Grand Duel, e da quello di Riz Ortolani con I Giorni dell’Ira. Il veleno di un black mamba uccide un essere umano in quattro ore, nel caso venga morso alla caviglia o al pollice. ... il dialogo finale con Bill, l’allenamento con Pai Mei e tanti altri. Sai bimba, mi piace pensare che tu sia abbastanza lucida persino ora da sapere che non c'è nulla di sadico nelle mie azioni. E infine, dopo che Beatrix ha spiegato a Bill il perché della sua scomparsa, facendo credere di essere stata uccisa dalla Lisa Wong che era stata mandata a fare fuori, e che Bill, a modo suo, le abbia a sua volta illustrato le ragioni della sua rabbiosa ritorsione - memorabile il suo “e ho reagito male” - abbiamo la resa dei conti finale. Poi, adagiando dolcemente la sua mano su quella dell’uomo gli dice: Lei ritira la sua mano... la musica arriva al climax... Bill si alza, si abbottona la giacca. Tredici ore dopo sale sulla macchina diretta all'aeroporto e compra un biglietto aereo per Okinawa. Sul set della scena, Tarantino e Uma si accordarono sul da farsi per il film e pensarono che per la prima volta la donna dovesse essere mostrata con il volto imbrattato di sangue: da qui «La sposa imbrattata di sangue». Le due guerriere bionde si scagliano l’una verso l’altra. Quella di chi, come lui stesso ricorderà a Beatrix al momento della resa dei conti, in fondo è “un killer, un assassino bastardo”. “L’ho chiamato miserabile, stupido vecchio” risponde Elle con tono sprezzante. Kill Bill movie references. Secondo una teoria, Bud si sarebbe auto-esiliato per il senso di colpa dovuto a quanto fatto a Beatrix.