L'unica cappella che si apre sulla parete frontale del transetto è la sacrestia, in origine nata come cappella di San Ludovico, accessibile con ingresso indipendente che dava sul cortile interno del palazzo arcivescovile. Infatti, è proprio qui che si trovano alcuni degli edifici storici più importanti di Lecce.Tra queste, naturalmente, spicca la storica Cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta, il Campanile, l’Episcopio, e il Palazzo del Seminario.. Il centro antico vede susseguirsi la storia e le trasformazioni della città in oltre 27 secoli di storia, dai primi insediamenti greci del VII sec. Duomo di Napoli. L’interno si presenta a croce latina a tre navate con una profondità di circa 100 metri, proprio come l’autentica struttura trecentesca. [2], Sulla controfacciata sono collocati i sepolcri di Carlo I d'Angiò, re di Napoli, di Carlo Martello d'Angiò, re titolare d'Ungheria, e di sua moglie Clemenza d'Asburgo, commissionati dal viceré Enrique de Guzmán a Domenico Fontana nel 1599 in sostituzione degli originali trecenteschi andati distrutti a metà del Cinquecento.[2]. Nell'intercolumnio fra la navata centrale e la prima campata della navata di sinistra, invece, è il fonte battesimale in parte di provenienza ellenistica (la vasca nella parte inferiore) ed in parte barocco (datato 1618, nella parte superiore) in bronzo ed in marmi policromi. Villa Lauro, un palazzo ottocentesco con sede a Posillipo... precedentemente si chiamava Villa Palladini, è stata poi denominata Villa Lauro per un periodo di quasi 7 anni e adesso si chiama Villa Volpicelli si trova esattamente sulla discesa di Giuseppone a mare. Continuando a percorrere Spaccanapoli si ammira il Duomo, dove ogni anno si compie il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro, la Chiesa di San Paolo Maggiore, la Città sotterranea (Napoli Sotterranea), la Chiesa di San Gregorio Armeno, con lo spettacolare soffitto ligneo intagliato e decorato e … La facciata del Duomo, alta circa 50 metri, è dotata di tre portali: due laterali e uno centrale. Nel 1788 un ulteriore restauro apportò modifiche alla navata, trasformata secondo un revival gotico con influssi settecenteschi. I lavori per la costruzione della cattedrale iniziarono probabilmente durante il Regno del fondatore della dinastia angioina Carlo I, mentre le parti più antiche della chiesa, la tribuna e le cappelle vicine, risalgono al 1270 circa. Adibita a sacrestia a partire dal 1581, fu restaurata nel XVIII secolo in stile barocco da Filippo Buonocore. [9] Sul lato presbiteriale è la cappella dei Capece Minutolo, all'angolo del transetto, che risulta essere quella che nel duomo meglio ha conservato l'impianto gotico originale trecentesco, vede cicli di affreschi di Montano d'Arezzo e sepolcri gotici di esponenti clericali dei Minutolo della scuola romana. Il duomo sorge lungo il lato est della via omonima, in una piazzetta contornata da portici, e ingloba a mo' di cappelle laterali altri due edifici di culto sorti autonomamente rispetto alla cattedrale: la basilica di Santa Restituta, che custodisce il battistero più antico … [2] Nella facciata si aprono inoltre cinque finestre, anch'esse in stile gotico: due bifore nei due basamenti dei campanili, due trifore, una per ognuna delle due navate laterali, e la quadrifora nella navata centrale. I dipinti che abbelliscono la sommità delle pareti della navata e del transetto e che accarezzano le finestre raffiguranti gli Apostoli, i Padri e i Dottori della Chiesa, sono ad opera di Luca Giordano su commissione del cardinale Innico Caracciolo. I numerosi restauri a cui è stata sottoposta hanno mutato ovviamente il suo aspetto, anche gli ammodernamenti le hanno conferito un aspetto magari non troppo coerente, ma molto affascinante. Vi suggeriamo di visitare anche l’annesso museo del Tesoro, uno dei più ricchi e belli al mondo. Il Duomo di Napoli, la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, la si scopre all’improvviso camminando lungo l’ottocentesca via omonima. [11], La volta e la parete absidale destra vedono affreschi di Stefano Pozzi, mentre la parete sinistra è decorata da cicli sulla Traslazione delle reliquie dei santi Acuzio ed Eutiche da Pozzuoli a Napoli di Corrado Giaquinto.[10]. Piazza Duomo è una delle piazze principali della città pugliese. Interno Un’arteria pensata in età borbonica ma realizzata solo con lo sventramento … Busti dei vescovi di Napoli (XVII-XVIII secolo) L’opera di edificazione continuò durante il regno di Carlo II e di Roberto, sotto cui ci fu il completamento della struttura. Rimangono soltanto alcuni ornamenti della facciata originale come i leoni del portale maggiore, che però forse sono originari della distrutta tomba di Carlo Martello, e la marmorea Madonna con Bambino nella lunetta centrale, opera di Tino di Camaino. Nei restauri condotti dall'architetto senese (ma di scuola romana) Paolo Posi a partire dal 1714, la volta fu abbassata e il presbiterio allungato sino ad occupare parte del transetto; l'altare maggiore, nel quale sono custodite le reliquie dei santi Agrippino, Acuzio ed Eutiche, è sovrastato dalla scultura raffigurante l'Assunta, di Pietro Bracci[10] (scultore noto per il gruppo statuario al centro della fontana di Trevi), realizzata nel 1739 e chiaramente ispirata alla berniniana cattedra di San Pietro, e dall'antico Crocifisso duecentesco. Il decoro della facciata aveva il compito di assemblare alle preesistenti strutture gotiche dei portali, risalenti ad una prima fase ricostruttiva avvenuta nel 1407, altre opere in marmo per le quali furono chiamati importanti scultori del panorama artistico di fine XIX secolo:[2] Salvatore Cepparulo, Domenico Jollo, Alberto Ferrer, Giuseppe Lettieri, Raffaele Belliazzi, Salvatore Irdi, Michele Busciolano, Stanislao Lista e Tommaso Solari. La Cappella è espressione dell’arte napoletana del ‘600 e si … Lungo tutto il perimetro interno dell'abside sono disposti gli stalli lignei del coro, di Marc'Antonio Ferraro. Cappella del Crocefisso [5] La quinta cappella vede invece una scultura su San Gennaro datata 1735 di Domenico Antonio Vaccaro, già nella cappella del Succorpo, mentre successiva ad essa, in fondo alla navata e prima del transetto, si apre l'accesso agli scavi archeologici del duomo.[6]. Il rinnovamento più sostanzioso fu fatto nel XIX secolo e aveva il compito di riportare il Duomo all’originale bellezza gotica, ma questi intenti fallirono perché quei cambiamenti resero ancora più difficile l’interpretazione dello stile del monumento. La seconda parte del cantiere fu eseguita da maestranze locali o italiane: le fonti indicano Masuccio I, Giovanni Pisano e Nicola Pisano. Le pareti, invece, sono decorate da stucchi e dai clipei affrescati che raffigurano gli arcivescovi di Napoli, opera di Alessandro Viola. Le più antiche fonti agiografiche, non anteriori al IX secolo, attribuiscono la fondazione della Chiesa di Napoli a San Pietro. Qui si aprono tre portali, di fronte alla chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova; quello di sinistra, che conduce agli uffici della Curia ed all'entrata settentrionale del duomo, è caratterizzato nella parte superiore da una scultura su San Gennaro di Giulio Mencaglia. Questo quadro fu portato in cattedrale nel 1809 e si narra che appartenesse ad una pia donna che vide grondare sudore dalla tela. Sul portale maggiore all’interno della facciata, secondo le disposizioni del Fontana, in alto è posto il monumento sepolcrale di Carlo I d’Anjou, nel cento a destra c’è quello di Carlo Martello, re d’Ungheria, e a sinistra c’è sua moglie, Clemenza d’Asburgo. Il Baboccio realizzò tutte le parti che costituiscono il portale maggiore: i gruppi di angeli in rilievo, la cuspide, il clipeo superiore con l’Incoronazione della Madonna, le figure di San Pietro e San Gennaro con il cardinale Enrico Capece Minutolo. Per lasciar posto alla nuova costruzione, quest'ultima fu completamente demolita, mentre la basilica di Santa Restituta fu ridotta al ruolo di cappella laterale. Alcuni studiosi attribuiscono il progetto a Bramante,[10] che si sarebbe recato in città su invito di Oliviero Carafa[12], in ottimi rapporti con il cardinale, mentre da dati più certi risulta che venne realizzata dallo scultore lombardo Tommaso Malvito. A partire dal IV secolo nacquero diversi edifici di culto nell'insula episcopale e tra queste si ricordano la basilica di Santa Restituta, edificata nel 334 dal vescovo Zosimo sulle rovine del preesistente tempio di Apollo, il battistero di San Giovanni in Fonte e diverse cappelle annesse come quelle di San Lorenzo, Sant'Andrea e Santo Stefano. - La Salle des Ambassadeurs (18ème s.). Questa tecnica favorì la costruzione di un ambiente dalle armoniose forme rinascimentali. Dopo alcuni lavori di ristrutturazione avviati nei primi anni del Seicento dal cardinale Decio Carafa, si arriva intorno alla metà dello stesso secolo quando, per volontà del cardinale Ascanio Filomarino e su disegno dell'architetto bolognese Bonaventura Presti, si avvia un allungamento longitudinale dell'edificio che lo porterà a svilupparsi sul lato sinistro del duomo, fino al largo Donnaregina, su cui insisterà quella che è ancora l'odierna facciata principale. Tutta la struttura del Duomo infatti è stata sottoposta a molti e non sempre validi restauri, ma i danni sono arricati anche alle diverse eruzioni del Vesuvio e dai terribili terremoti. La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta è una basilica monumentale nonché duomo e sede dell'arcidiocesi della città di Napoli. Il transetto, più alto rispetto alla navata centrale, è stato fortemente modificato durante i restauri del XIX secolo, che gli hanno donato l'attuale veste neogotico-barocca. La Cappella del Tesoro di San Gennaro è infatti una zona a sè stante, dove si conservano non solo dipinti sublimi ma soprattutto il busto in oro e le reliquie del Santo Patrono di Napoli e della Campania. Questi monumenti sono gli unici elementi rilevanti della controfacciata. [4] La seconda cappella, del Crocefisso, ospita monumenti del Fanzago, due dipinti del Settecento di Michele Foschini (già in Santa Maria la Nova) e due monumenti sepolcrali alla famiglia Caracciolo di Tino di Camaino; sulla parete principale infine insiste un crocifisso ligneo databile al XII secolo. Per dare un freno a queste prepotenze il Cardinale Spinelli fece realizzare, a sue spese, una risistemazione del pavimento del coro e del transetto ai piedi della tribuna. La quarta cappella, Brancaccio, vede i lavori di progettazione eseguiti da Giovanni Antonio Dosio alla fine del Cinquecento a cui hanno lavorato gli scultori Pietro Bernini e Girolamo D'Auria eseguendo il primo le sculture di San Pietro e San Paolo poste ai lati dell'ingresso marmoreo, mentre il secondo una Annunciazione in mezzorilievo ed il Padre eterno collocati sul timpano; la pala d'altare sul Battesimo di Gesù è invece di Francesco Curia. Duomo di Napoli: un capolavoro artistico stratificato. In età alto medievale tutta questa zona si chiamava Platea Summae e si contraddistingueva per i numerosi edifici fortificati sia dedicati al culto che all’aristocrazia. [5] La basilica di Santa Restituta è un esempio di architettura paleocristiana, essa si presenta con un'aula a tre navate divise da colonne di spoglio. Cappella dell'Annunziata Un primo palazzo fu eretto per volere di Enrico Minutolo intorno ai primi anni del Quattrocento. Ai lati del finestrone centrale ci sono sculture di Francesco Jerace e Domenico Pellegrino. Cappella delle reliquie La navata centrale, lunga circa 100 m[2] ed alta circa 35 m, è coperta dal ricco soffitto a cassettoni secentesco intagliato e dorato che ospita cinque tele raffiguranti l'Adorazione dei pastori di Giovanni Balducci, l'Adorazione dei Magi di Giovanni Vincenzo da Forlì, la Circoncisione di Flaminio Allegrini e l'Annunciazione e Presentazione al Tempio di Girolamo Imparato. [10] La cappella risulta essere un esempio di architettura rinascimentale databile tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento. I portali sono entrambi in asse con le navate laterali e le cappelle absidali dedicate ai santi. Official website of Duomo di Milano, valued and guarded by the Veneranda Fabbrica del Duomo. Siamo in pieno centro storico, precisamente a Via Duomo, una delle vie più antiche di Napoli. La navata di sinistra vede, oltre alle cappelle laterali, succedersi monumenti funebri, sculture ed altari posti lungo la parete. Cappella Filomarino In questa basilica si accede non solo alla zona archeologica che si trova sotto il Duomo, dove vi sono importanti resti della città greco-romana e paleocristiana, ma anche al battistero di San Giovanni in Fonte. La facciata della cattedrale fu ricostruita più volte nel corso dei secoli: quella attuale fu rifatta in stile neogotico da Errico Alvino alla fine dell'Ottocento[2] ed inaugurata solo nel 1905. [5] Nella parete di fondo del transetto, a destra c'è il Cenotafio di Innocenzo IV, di Tommaso Malvito, che scolpì anche il bassorilievo soprastante con la Madonna col Bambino, nella parete di sinistra invece il Cenotafio di Innocenzo XII di Domenico Guidi del 1686 e più in alto invece sono collocate le portelle dipinte dei due organi barocchi, opera di Giorgio Vasari, che raffigurano rispettivamente la Natività a sinistra ed i Sette patroni di Napoli a destra;[5] queste portelle chiudevano originariamente i due organi del 1549 e del 1652, in seguito spostati nella chiesa di Santa Maria la Nova senza le ante di chiusura. Each unit is equipped with a fully equipped kitchen with a microwave, a seating area with a sofa, a flat-screen TV, a washing machine, and a private bathroom with bidet and a hairdryer. Sembra incredibile però è proprio così. [2] Sui sedici pilastri, invece, sono sistemate le edicole con i busti dei primi sedici vescovi della città, scolpiti tra il Seicento e il Settecento. Uno dei più recenti restauri è stato apportato alla cappella del Succorpo e ha permesso il recupero del cassettonato marmoreo del Cinquecento. Anche per la navata destra, così come per la sinistra, la terza cappella costituisce un grande luogo a sé stante, nato da un ente (Deputazione) rappresentante il popolo napoletano, e non appartenendo di fatto alla giurisdizione della Curia vescovile. Si tratta di una delle più importanti e grandi chiese della città, sia da un punto di vista artistico, essa è di fatto la sovrapposizione di più stili che vanno dal gotico puro del Trecento fino al neogotico ottocentesco,[2] che sotto un profilo culturale, ospitando infatti tre volte l'anno il rito dello scioglimento del sangue di san Gennaro. A metà del secolo, un altro terremoto danneggiò gravemente la cattedrale, facendo crollare alcune parti della navata, che in seguito fu però ricostruita. L'edificazione della Cattedrale fu voluta da Carlo d'Angiò nel 1294, nel luogo dove sorgevano due antiche basiliche: Santa Restituta e la Stefania. Sita in via Duomo, la cattedrale di Napoli, è dedicata alla Maria Assunta; in un secondo momento è stata consacrata anche a San Gennaro: il santo patrono di Napoli. [2] Sulle pareti della navata ci sono dipinti di Luca Giordano raffiguranti Apostoli e Dottori della Chiesa, sulla fascia superiore, ed i Santi patroni di Napoli nei clipei della fascia inferiore. Mappa con la posizione di san gennaro na ovest di napoli (Italia), tabelle con le distanze dai centri vicini e dalle maggiori città Alle spalle dell'altare di destra della cappella si apre infine un passaggio che conduce alla sacrestia ed alla cappella della Conciliazione, fruibili attraverso il percorso del Museo del Tesoro di san Gennaro. Facciata Venne quindi fusa per farne campane per la cattedrale. Abside La struttura è stata costruita nel XVI secolo e dispone di sistemazioni con patio. Guida alle chiese della città, Le chiese di Napoli. Controfacciata - Sepolcri di Carlo I, Carlo Martello e Clemenza d'Asburgo Piazza Sisto Riario Sforza e Obelisco di San Gennaro Il duomo sorge lungo il lato est della via omonima, in una piazzetta contornata da portici, e ingloba a mo' di cappelle laterali altri due edifici di culto sorti autonomamente rispetto alla cattedrale: la basilica di Santa Restituta, che custodisce il battistero più antico d'Occidente[1], quello di San Giovanni in Fonte, e la reale cappella del Tesoro di san Gennaro, che conserva le reliquie del santo patrono della città. Scavi archeologici del duomo Search the world's information, including webpages, images, videos and more. Quando parte del Duomo e del torrione venne meno a causa del terremoto del 1456, le ampolle del sangue di San Gennaro erano custodite nel Tesoro Vecchio e il fatto che rimasero intatte fu considerato un vero e proprio miracolo. In quest’area era ospitata la Compagnia della morte, detta anche confraternita di Santa Restituta dei Neri. Sotto l'arcata di ogni lato più prossima al transetto si trovano le due cantorie lignee barocche ospitanti gli organi con, sotto la cantoria di destra, un pulpito barocco con Predicazione di Gesù attribuito ad Annibale Caccavello, sotto quella di sinistra, il baldacchino gotico della cattedra episcopale dell'ultimo quarto del Trecento,[4] in parte danneggiato nel XVII secolo con la costruzione della soprastante cantoria.