Sotto i quattro fiumi biblici – Gion, Fison, Tigri, Eufrate – versano l’acqua, anche qui con evidente simbologia battesimale, sulla comunità dei fedeli. Gli apostoli s’impongono per la loro monumentalità, per l’ espressionismo dei loro volti, accentuato dal gioco di linee già registrato nei profeti della cupola presbiteriale e negli apostoli di quella centrale, per le varianti delle loro posizioni sui troni, per la ricchezza decorativa dei panneggi e per l’alternarsi dei colori sulle loro tuniche e mantelli. 11 D 32 21 : 11 H (NICOLA) : 11 H (PIETRO) : 11 H (MARCO) : 11 H (ERMAGORA) Iconographic description. I fatti di Cristo raccontati nei testi evangelici delle domeniche dopo l’Epifania sono pressochè completi nei mosaici ai due lati del transetto settentrionale: Le Nozze di Cana, I profanatori del tempio, I dieci lebbrosi, Cristo e l’adultera, La tempesta sedata, Il paralitico guarito nella piscina probatica, Il centurione innanzi al Cristo, La donna che tocca il lembo della veste di Cristo, L’idropico guarito, La guarigione del lebbroso, La pesca miracolosa nel lago di Genezareth, La Resurrezione del figlio della vedova di Nain, Il Cristo e la Cananea. Telephone: +39 041 2708311 Si tratta di un eccezionale prodotto dell'oreficeria medievale realizzato con una tecnica singolare ed estremamente raffinata. Di recente l'opera è stata ricondotta ad un'officina attiva nell'Italia centro-meridionale del XIII secolo. Il maestro greco autore, con i suoi collaboratori, di questo ciclo è stato definito il maestro dallo “stile agitato”. Nei due transetti, sulle pareti e le volte, sono tradotti in numerose immagini i gesti compiuti da Gesù a conforto dei malati, dei sofferenti, dei peccatori. Nella cupola dei Profeti inizia il percorso della storia della salvezza, con l’annuncio del messia da parte dei profeti che, attorno alla Vergine, mostrano i testi delle loro profezie. La conquista di Costantinopoli, da parte dei Veneziani con i Crociati nel 1204, impone alla Signoria di adeguare lo splendore della cappella ducale al nuovo ruolo di padrona di un quarto e mezzo dell’Impero. Altri esempi nelle chiese ravennati (chiesa di San Vitale) e in altre come la Cattedrale di Pisa, il Duomo di Cremona, l’abbazia di Novalesa (Torino), la chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio e la basilica di San Marco (Venezia). È divenuta cattedrale solo nell’ottocento, ma fino ad allora era la chiesa palatina della “cristianissima” Repubblica. Essi appartengono alle realizzazioni musive più antiche, forse degli ultimi anni dell’XI secolo, quando il grande portale era l’ingresso esterno della chiesa, prima della costruzione dell’atrio, e si ritengono opera di quei mosaicisti “greci” , termine che ne indicava genericamente la provenienza dall’area bizantina, ricordati nelle antiche cronache veneziane. Qui ha inizio il compimento delle profezie con le scene che raffigurano l’Annunciazione dell’angelo a Maria, l’Adorazione dei Magi, la Presentazione al tempio, il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano e la Trasfigurazione. La Basilica di San Marco, la Basilica d'Oro, è per Venezia il centro spirituale della città, come il Palazzo Ducale ne è stato quello politico.. La centralità della Basilica è evidente nel fasto e nell'esposizione di marmi di ogni tipo e colore, ma soprattutto per la maestosa sontuosità dei mosaici che adornano tutto l'interno e parte dell'esterno della Chiesa. È, inoltre, uno dei simboli dell'arte veneta e della cristianità. La Pala d’oro conservata nel Museo della basilica di San Marco a Venezia è un grande paliotto in oro, argento, e pietre preziose. L’orientamento della basilica, con il presbiterio rivolto a Est e la porta principale a Ovest, secondo i canoni tradizionali, indica l’asse, il percorso del sole, lungo il quale va seguito il nucleo principale dei mosaici antichi. Sul catino absidale un grande Cristo Pantocratore, signore dell’universo, è il rifacimento del 1506 di un maestro mosaicista rinascimentale, della originaria immagine di tipo bizantino. – 1. 39 0669994284e-mail: pm-laz.museonazionalepalazzovenezia@beniculturali.it Ingresso per le persone con difficoltà motoria in via del Plebiscito, 118, Copyright 2005 Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Disclaimer, pagina creata il 22/01/2009, ultima modifica 20/07/2009, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della città di Roma, Giambologna - Suonatore di cornamusa e Viandante, Pacher (bottega) - San Michele sconfigge il demonio, Paolo Romano (bottega) - Busto di Paolo II, Titi - Ritratto dei figli di Virginio Orsini, Download - Audioguida (mp3) e guida (pdf), Progetto Getty Foundation. La decorazione della cupola dell’Ascensione, della seconda metà del XII secolo, è il capolavoro dei mosaici marciani ed il cuore del messaggio spirituale della basilica. La disposizione delle dita della mano sinistra … La "Basilica di San Marco", iniziata dal doge Domenico Contarini, continuata dal suo successore Domenico Selvo e terminata dal doge Vitale Falier, si trova a Venezia, fu costruita nel secolo XI ed è di arte "Romanico-bizantino e gotico". Il Cristo Pantocratore è raffigurato nei ricchi mosaici dorati che decorano le più grandi chiese ortodosse, ... (Torino), la chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio e la basilica di San Marco (Venezia). e s. m. [dal gr. Ha il volto barbuto, i capelli lunghi, lo sguardo severo e malinconico insieme; la sua grande aureola è crociata, per alludere alla sua funzione vivificatrice, e … La basilica di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico dell'isola di Torcello, nella laguna di Venezia, e antica cattedrale della soppressa diocesi di Torcello. pantocràtore agg. Quella della Chiesa di San Giorgio dei Greci, in marmo, è coperta da icone realizzate per la maggior parte dall’ artista cretese del Cinquecento Michele Damaskinos , un tripudio d’oro e policromia. 39 06 67231www.beniculturali.it© Tutti i diritti riservati, Polo Museale del LazioPiazza San Marco, 4900186 Roma, ItaliaTel. Al centro della basilica, all’incrocio con il transetto si trova la cupola maggiore che celebra il mistero conclusivo della vita di Gesù: la sua Ascensione al cielo. Nessuna definizione può ritenersi più adatta a questo mosaicista che nella realizzazione di queste scene di Morte, Resurrezione e Ascesa esprime tutta la tensione drammatica e il rinnovamento dell’umanità e dell’universo. Nel XII secolo fu corredata da affreschi di notevole bellezza tra cui il "Cristo Pantocratore tra san Giovanni e la Vergine" nell'abside, e sulle pareti laterali sono decorate con figure di santi "San Basilio", "Sant'Euplo" e "San Biagio". Mentre il santuario della Palestina sorgeva di fianco alla residenza del patriarca, S. Marco era una chiesa di palazzo, di esclusiva pertinenza del doge. Il grandioso Cristo Pantocratore di Monreale giganteggia nel trionfo del suo fondo oro, in uno spazio di oltre 13 metri per 7. continua dalla pagina precedente. On the apse bowl-vault the great Christ Pantocrator, lord of the universe, is a 1506 reworking of the original Byzantine type image by a renaissance master mosaicist. Le tre figure richiamano l’impianto classico di una Deesis, la preghiera di intercessione che, nell’iconografia orientale mostra ai lati del Cristo Pantocratore la Vergine Madre e Giovanni Battista, i due grandi intercessori di tutta l’umanità. Proseguendo sotto la cupola centrale sono riuniti i fatti conclusivi della vita di Cristo, con i riti della Settimana Santa sulla volta meridionale: le Tentazioni di Cristo, l’Ingresso in Gerusalemme, l’Ultima cena (mosaici della prima metà secolo XII tra i meglio conservati), e la Lavanda dei piedi, sulla volta occidentale, il Bacio di Giuda e la Condanna di Pilato, la Crocifissione, le Donne al Sepolcro, la Discesa al Limbo, l’Incontro con le donne, l’Incontro con Tommaso. Solo Colnect abbina automaticamente gli oggetti da collezione che cerchi con i collezionisti che li offrono in vendita o scambio. Cattedrale di san Marco a Venezia - Nel capoluogo veneto si concentra la storia e il successo dei mosaici medievali in Italia: l’arte veneta, legata sia alle gusto occidentale del nascente stile gotico sia alle influenze orientali bizantine, si esalta nella magnifica basilica di san Marco con i suoi appariscenti mosaici dorati, simbolo della luce divina. Contornano il portale, entro nicchie di diverse dimensioni, le figure in mosaico della Vergine con il Bambino tra otto apostoli (registro superiore) e i 4 evangelisti (registro inferiore). Italia centro-meridionale (? Il Pantocratore dal catino absidale invia il suo Figlio al mondo. Qui la Deesis è liberamente interpretata: il Battista è sostituito da San Marco, patrono della chiesa e della città. Alla base della cupola sui quattro pennacchi sottostanti sono rappresentati i simboli dei quattro Evangelisti: il leone (San Marco), il bue (San Luca), l’angelo (San Matteo) e l’aquila (San Giovanni). )Cristo PantocratorXIII sec.Smalto su ottone, cm 69x19,5Inv. Egli appare al centro della cupola tra miriadi di stelle con il rotolo della legge tra le mani. Il nucleo centrale, che narra la storia della salvezza cristiana, spazia dalle profezie messianiche alla seconda venuta del Cristo Giudice alla fine del mondo e ha i suoi punti focali nelle tre grandi cupole della navata principale. Se nel XII secolo i mosaicisti sono greci, nel XIII secolo assistiamo a una collaborazione di maestri costantinopolitani con altri formatisi a Venezia. A San Giorgio dei Greci, come nelle altre chiese di rito orientale, lo spazio interno è diviso dall’iconostasi, quasi una parete che separa i fedeli dagli officianti. Se la scena dell’Ascensione ha un illustre precedente bizantino nella cupola di Santa Sofia di Salonicco (IX secolo), assolutamente veneziana è la collocazione delle sedici Virtù. Sopra l’ingresso la volta dell’Apocalisse e quella del Giudizio Finale, quest’ultima visibile anche dall’atrio attraverso l’apertura del ‘pozzo’ con i mosaici rinascimentali in gran parte rifatti nel XIX secolo, rappresentano nelle scene delle visioni apocalittiche di Giovanni e nel Giudizio Finale il punto d’arrivo del messaggio spirituale contenuto nei mosaici. Il Cristo Pantocràtore è una raffigurazione di Gesù in gloria, tipica dell'arte bizantina e in genere paleocristiana e anche medievale, soprattutto presente nei mosaici e affreschi absidali. I colori usati sono i più preziosi: tutti ottenuti dall’impasto dell’amalgama vitreo con lapislazzuli, rame, oro, argento, ferro e quando l’ elemento cromatico e la luminosità degli smalti non bastano a rendere immateriale e a trasfigurare un’immagine, si ricorre alle lumeggiature d’oro, d’argento e bianche. Superato il portale ed entrati nello spazio sacro della basilica, i mosaici dorati, che avvolgono la parte superiore dell’architettura, sono sicuramente l’aspetto più coinvolgente per il senso di unitarietà che donano all’interno e per i loro richiami orientali, come il significato simbolico dell’oro, colore del Divino. Al di sotto, in un grande cerchio concentrico, la Vergine tra due angeli e i 12 apostoli guardano verso l’alto, alternati da alberelli di varie forme e dimensioni che suggeriscono l’ambiente – il messianico monte degli ulivi – dove Luca colloca l’episodio dell’Ascensione. Questi mosaici vengono rifatti su cartoni di Jacopo Tintoretto alla fine del XVI secolo. The Pantocrator, from the apse bowl-vault, sends his Son into the world. A ciascuno viene attribuita una delle tre scene dominate da un paesaggio roccioso, nel quale spuntano fiori e alberi di straordinaria bellezza in cui si narra la dolente e solitaria preghiera di Cristo, mentre l’indifferenza dei suoi amici è espressa nel gruppo dei dormienti di sinistra. In atteggiamento orante e in posizione centrale, Isaia, indicando il giovane imberbe al centro della cupola, pronuncia le parole: “Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emanuele, Dio con noi” e Davide, capostipite della discendenza regale d’Israele, che indossa le sontuose vesti dell’imperatore di Bisanzio, proclama la regalità del bambino che da lei nascerà “Il frutto delle tue viscere porrò sul mio trono”. Se i volti umani degli apostoli sono percorsi da lumeggiature nere, i volti del Cristo, della Vergine e degli angeli sono percorsi da candide lumeggiature che danno l’impressione che una luce divina si sprigioni dai volti stessi. Egli è ritratto in atteggiamento maestoso e severo, seduto su un trono, nell'atto di benedire con le tre dita della mano destra, secondo l'uso poi rimasto nella chiesa ortodossa. Email: info@procuratoriasanmarco.it, © 2021 - Procuratoria di San Marco di Venezia, La Basilica: funzione politica e religiosa. Unitamente al campanile e alla piazza di San Marco, forma il principale luogo architettonico di Venezia, e, assieme ad essi, costituisce il più conosciuto simbolo della città e del Veneto nel mondo. L’Ascensione offre lo spunto per ostentare un’abilità particolare nel dar moto alle figure, tutte protese e quasi lievitanti verso il Cristo ascendente al cielo; mentre la Pentecoste offre l’opportunità per realizzare effetti di luce (argenti dei raggi sul fondo oro) di grande effetto e preziosità, l’attesa della venuta del Figlio da l’occasione per realizzare le figure in tutta la loro maestosa intelligenza profetica. Le parole del capitolo 10 del vangelo di Giovanni scritte sul libro aperto in mano a Gesù: “Ego sum ostium per me si quis introierit salvabitur et pasqua inveniet – Io sono la porta, se uno entra attraverso di me, sarò salvo e troverà i pascoli della salvezza”, ci portano a recuperare significati e valori dimenticati: la “porta” vera che ci conduce alla salvezza è Cristo stesso, la sua Parola comunicata mediante a noi mediante la sua vita. Moasic sulla navata di Gesù Cristo Pantocratore, signore dell'universo, Basilica di San Marco, Venezia, Italia, giugno 2016 Mosaico di Cristo Pantocratore, Kariye Camii (St. Salvatore in Chora), Istanbul, Turchia 130915_31526 Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma, Italia tel. La grandiosa opera di oreficeria venne prodotta appositamente per la basilica nel X secolo ed arricchita fino al XIV secolo. La basilica di San Marco a Venezia è la chiesa principale della città, cattedrale metropolitana e sede del patriarca. Nella concavità interna si susseguono la Vergine e i profeti. Il Cristo Pantocratore è un'immagine di Dio in gloria, ... (chiesa di San Vitale) e in altre come la Cattedrale di Pisa, il Duomo di Cremona, l'abbazia di Novalesa , la chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio, il Duomo di Spoleto, la Basilica di San Marco (Venezia), la … La cornice gotica in argento dorato viene realizzata a Venezia a metà del XIV secolo. Innocenzo III (1198-1216) fa ricomporre il grande mosaico[] dell’abside (24 m. di larghezza per 12 m. di altezza) tale e quale si presenta ai giorni nostri e Papa Onorio III[] completa la squadra dei mosaicisti con degli artisti veneziani, che avevano lavorato in precedenza nella Basilica di San Marco a Venezia. Se appaiono ancora insistenti il linearismo e lo slancio delle singole figure, si configurano come novità il senso plastico assunto dai singoli personaggi proprio ad opera della linea e dei panneggi delle loro vesti i quali, anzichè smaterializzarne i volumi, li valorizzano. Smalto su ottone, cm 69x19,5 ... Piazza San Marco, 49 00186 Roma, Italia Tel. Questo percorso consente di leggere la storia della salvezza, portata agli uomini da Gesù, sole che non tramonta mai. Il Cristo Pantocratore è raffigurato nei ricchi mosaici dorati che decorano le più grandi chiese ortodosse, come la Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli (trasformata in moschea dopo la conquista turca del 1453 e successivamente in museo per volere di Ataturk); inoltre è un soggetto tipico delle icone. Las mejores ofertas para Ajman 1972 Venezia San Marco Cristo in trono Pantocratore Perf. παντοκράτωρ -τορος, comp. La basilica di San Marco è, in realtà, la “chiesa di palazzo” dei dogi. E’ ritenuta la migliore espressione musiva della basilica per struttura, qualità del mosaico e conservazione. Museo Nazionale del Palazzo di Venezia Piazza Venezia, 3 00186 Roma, Italia tel. 2/ San Marco, la chiesa del doge, liberamente eletto dalla Repubblica di Venezia. Se la scenografia della cupola dell’ Ascensione si risolve in un’unita di motivi convergenti verso il Cristo che sale in cielo sul vertice, la cupola della Pentecoste e risolta in un’emanazione di dodici raggi di luce d’argento contro il fondo d’oro, divergenti dalla colomba dello Spirito Santo sopra il Trono, che vanno ad appoggiarsi, sotto forma di rossa fiammella, sul capo dei dodici apostoli che siedono ognuno su un seggio. La cupola seguente, della Pentecoste ha finalità celebrative e glorificanti della discesa dello Spirito Santo e della nascita della Chiesa. La lastra, di notevoli dimensioni, venne fortuitamente ritrovata a Roma nei pressi di Santa Maria in Trastevere ed è datata tra il XII e il XIII secolo. In secondo luogo, questo ruolo doveva essere disancorato dall’autorità religiosa. Francobolli: Christ Pantocrator (Ajman) (Mosaici bizantini della Basilica di San Marco a Venezia) Mi:AJ 1691A. Ogni Evangelista tiene il proprio Vangelo aperto sulle prime parole. Sui lati del transetto meridionale (o di destra) troviamo La moltiplicazione dei pani, Cristo e la samaritana presso il pozzo, Cristo guarisce il cieco nato, Cristo e Zaccheo, Cristo guarisce l’infermo sul lettuccio, San Pietro cammina sulle acque, La seconda moltiplicazione dei pani, Cristo guarisce la suocera di Pietro, Cristo caccia i demoni nel gregge di porci, Cristo guarisce la donna curva. Assoluta unità iconografica e compositiva dunque in un lasso di tempo di tre a al massimo quattro decenni richiesti dalla realizzazione del grandioso programma, frutto della cooperazione di tre maestri principali – con la collaborazione di una equipe abilissima – che sviluppano diversi aspetti della loro cultura greco-bizantina, secondo l’opportunità offerta dalla tematica iconografica a cui essi debbono dar forma figurativa. 1485Provenienza: Castel Sant'Angelo (1936), già Museo KircherianoLo smalto mostra l'immagine del Redentore in posizione frontale, coperto da una veste azzurra e in atto benedicente. Sulle due volte ai lati della cupola si vedono i martìri degli apostoli: quella a destra ancora integra nell’esecuzione medievale, quella a sinistra rifatta nel corso del XVII secolo. Chiesa di San Marco, Venezia - Cristo Pantocrator - Santi. Queste e altre sostituzioni si sono rese necessarie per la caduta dei mosaici, dovuta a cause diverse documentate in antiche cronache (umidità, incendi, terremoti). He appears at the centre of the cupola amid myriads of stars with the scroll of the laws in his hands. di παντο- «panto-» e tema di κρατέω «dominare»], anche con iniziale maiusc. 06 69994251 ... PEC: mbac-pm-laz@mailcert.beniculturali.it. 30124 Venice È la chiesa più importante di Venezia e la … Sui pennacchi i quattro Evangelisti stanno scrivendo l’inizio del loro Vangelo: ciascuno è schematizzato a figurazione laterale seduto presso il proprio studiolo e mancano i quattro simboli, già presentati nei pennacchi della cupola del presbiterio. L'impostazione ieratica della figura ha lasciato supporre un'origine bizantina del Cristo Pantocrator, anche se la critica ha più volte ritenuto lo smalto affine ai prodotti della scuola di Limoges. Nel riquadro inferiore, attorno al grande Pantocratore, al centro, sono riuniti: evangelisti, profeti, apostoli e angeli. Nella Basilica di San Marco a Venezia primeggia il sistema iconografico dell’arte bizantina, certamente per l’operato di artisti fatti venire dall’Oriente. Che può tutto, onnipotente; l’appellativo, usato in età ellenistica come epiteto di varie divinità greche (Dioniso, Ermete, Ade), divenne, presso i cristiani orientali, attributo di Cristo quale signore del mondo. San Marco, 328 E’ un’aggiunta del XIII secolo e costituisce uno dei capolavori di tutto il complesso musivo in cui si riconosce la mano di tre maestri. Nonostante i restauri del XV e XIX secolo, la bellezza di questo ciclo rimane inalterata nella preziosità del suo materiale musivo (oro, argento, smalti e tessere petrinee sapientemente tagliate e posate), nell’originalità della sua disposizione scenica assolutamente coerente con quella data alle altre due cupole: l’attesa del Figlio da parte dei profeti in quella presbiteriale, il moto convergente degli apostoli verso il vertice, sede del Cristo ascendente, in quella centrale e il moto divergente dal centro in cui lo Spirito Santo irradia la sua luce sugli apostoli. Il significato della loro presenza è chiarito dall’iscrizione che li accompagna (“quanto fu detto del Cristo tramite oscure allusioni [dei profeti] agli Evangelisti è dato di rendere chiaro e per mezzo di loro Dio stesso si rende noto all’umanità”). Le piccole formelle del contorno raffigurano episodi della vita di Cristo e di San Marco. Sulla parete della navata destra il grande pannello de l’Orazione nell’orto degli ulivi. Del battesimo di Gesù esiste un’altra esecuzione medievale, all’interno del battistero, che ricorda la grande ricchezza dei moduli delle icone bizantine. Proprio come un vangelo miniato va letto l’insieme dei mosaici delle cupole, delle volte, delle pareti. D'Uva La Pala d'oro, conservata nel presbiterio della basilica di San Marco a Venezia, è un grande paliotto in oro, argento, smalti e pietre preziose (140x348cm)[1]. Tra le sedici finestre sottostanti si trovano le raffigurazioni dei popoli presso i quali si è diffuso il messaggio di Cristo ad opera degli apostoli illuminati dallo Spirito Santo. Nel cerchio stellato del centro il Cristo, seduto su un arcobaleno, è portato verso l’alto da quattro angeli in volo. L'edificio a pianta basilicale, significativo esempio dello stile veneto-bizantino, sorge appena discosto da quanto rimane della piazza dell'antica città e quasi isolata nel mezzo dell'isola. Basilica di San Marco. Coordinate. Cristo Pantocrator, mosaico della basilica di St Mark a Venezia, Italia. Nel semicatino absidale si trova un rifacimento del più antico Pantocrator distrutto nell'incendio del 1419, sopra il quale compare una lunga epigrafe musiva. 8-mar-2015 - CRISTO PANTOCRATOR - Pala d'Oro (X-XIII secolo) - Tesoro di San Marco a Venezia Navate e absidi sono rivestite da una decorazione a mosaico così vasta da rivaleggiare con quella di San Marco a Venezia. Più sotto, tra le finestrelle, sedici figure femminili, in una sequenza danzante, personificano le Virtù e le Beatitudini: Speranza, Fede, Giustizia, Fortezza, Temperanza, Prudenza, Umiltà, Dolcezza, Contrizione, Astinenza, Misericordia, Pazienza, Castità, Modestia, Costanza, Carità, quest’ultima incoronata e in vesti regali, “madre di tutte le virtù” come suggerisce l’iscrizione che la contorna. Non vengono rappresentati cicli narrativi ma forti eventi, quelli cioè, che meglio lanciavano segnali richiamanti la dottrina cristiana, le verità indiscusse, la liturgia. Sui quattro pennacchi sotto la cupola appaiono quattro angeli d’ineguagliabile bellezza per l’eleganza delle loro stilizzatissime forme create da un complesso gioco di linee e per la delicatezza cromatica, tipiche dei maestri greci più raffinati. Catalogo delle sculture. Immagine di Borgo San Marco, Fasano: Cristo Pantocratore - dopo il restauro... - Guarda i 7.074 video e foto amatoriali dei membri di Tripadvisor su Borgo San Marco. Un'elegante decorazione a racemi floreali intrecciati impreziosisce sia il nimbo gemmato, sia la base su cui poggiano i piedi di Cristo. Cristo Pantocrator XIII sec. Lo stesso tema iconografico del presbiterio si ripete sulle pareti della navata centrale: dieci quadri in mosaico incastonati tra preziosi marmi, splendide realizzazioni del XIII secolo, i “pinakes”, presentano sulla parete destra, la Vergine, su quella sinistra, il Cristo Emanuele, attorniati rispettivamente da quattro profeti. Assieme all'omonimo campanile e a piazza San Marco, che da essa prende il nome, è il principale monumento di Venezia e uno dei simboli d'Italia. La Basilica Cattedrale Patriarcale di San Marco, più notoriamente chiamata Basilica di San Marco, a Venezia è la chiesa cattedrale e sede del patriarcato di Venezia. In logica e liturgica successione appare il ciclo del tempo di Epifania nell’arcone sopra l’iconostasi, in funzione di cerniera tra la cupola del presbiterio e quella centrale dell’Ascensione. La lunetta sopra la porta maggiore ci suggerisce subito un’ulteriore e più precisa chiave di lettura dello spazio in cui ci troviamo. 06 69994251  -  06 69994342e-mail: pm-laz@beniculturali.it PEC: mbac-pm-laz@mailcert.beniculturali.it, Museo Nazionale del Palazzo di VeneziaPiazza Venezia, 300186 Roma, Italiatel. In pratica vi sono le tre virtù teologali (Fede, Speranza e Carità), le quattro virtù morali (Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza), poi vengono altre nove virtù, che sono parte integrante, secondo il concetto medievale, delle quattro virtù morali. S. Marco doveva giocare a Venezia lo stesso ruolo del Santo Sepolcro di Cristo nella Città Santa. Egli piega la linea in una miriade di curve che articolano i volti dei personaggi e nell’attuazione di panneggi complicatissimi che si avvolgono in ampie spirali per snodarsi in drappeggi eleganti a ventaglio e stendersi in svolazzi armoniosissimi rievocanti soluzioni ellenistiche. Spettacolo unico in ogni ora del giorno, la Basilica di San Marco è il massimo monumento della città di Venezia, il simbolo della Chiesa cittadina, ma anche del potere politico, dato che nacque come cappella ducale e solo nell'Ottocento divenne sede del patriarcato.. Fu il tempio dove si vissero tutti i momenti più importanti della millenaria storia repubblicana. Le due cupole sono correlate in quanto nel presbiterio gli Evangelisti adombrano la salvezza, mentre nella cupola dell’Ascensione la manifestano apertamente.