Seguono l'altare del Sacro Cuore di Gesù (n. 48, con il suo mosaico risalente solo agli anni trenta del XX secolo) e quindi la Cappella della Vergine della Colonna (n. 44), ove si trovano l'omonimo altare e quello dedicato a san Leone Magno (n. 45), con una grandiosa pala d'altare marmorea di Alessandro Algardi (1645-53) Dal 1991, abolita la figura del Vescovo Sacrista di Sua Santità, che dalla creazione dello Stato Vaticano nel febbraio del 1929 era anche Vicario generale per la Città del Vaticano, i suoi compiti sono stati assegnati all'arciprete della Basilica Vaticana. Accanto alla basilica esistevano numerosi altri edifici tra cui un campanile medievale e due edifici a pianta circolare, antichi mausolei romani usati forse come martyrion. Nel contempo numerose maestranze lavorarono all'apparato decorativo, iniziato già nel 1576 con il rivestimento a mosaico della cappella Gregoriana e proseguito, tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento, con la decorazione musiva della grande cupola e della cappella Clementina. La costruzione della nuova basilica avrebbe inoltre rappresentato la più grandiosa applicazione degli studi teorici intrapresi da Francesco di Giorgio Martini, Filarete e soprattutto Leonardo da Vinci per chiese a pianta centrale, le cui elaborazioni sono chiaramente ispirate alla tribuna ottagonale della cattedrale di Firenze. Sotto papa Niccolò V (1447-1455), la basilica costantiniana, sopravvissuta ai saccheggi e agli incendi subiti dalla città dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, fu interessata da un progetto di sostanziale trasformazione, affidato a Bernardo Rossellino, che prevedeva il mantenimento del corpo longitudinale a cinque navate coprendolo con volte a crociera sui pilastri che dovevano inglobare le vecchie colonne, mentre veniva rinnovata la parte absidale con l'ampliamento del transetto, l'aggiunta di un coro, che fosse la prosecuzione logica della navata e di un vano coperto a cupola all'incrocio tra transetto e coro. PAVLVS V PONT MAX ANNO XIII, mentre quella appena sopra la porta recita GREGORIVS XIII PONT MAX. Cividale del Friuli) Centro del Friuli di origine preromana, sorto sulla riva destra del Natisone nell'omonima valle situata [...] e dell'antica basilica forense, era 'incendio dei borghi San Pietro e San Silvestro provocato da 197-238; M.C. Nikolaus Pevsner, John Fleming, Hugh Honour, Stanotte a San Pietro - Viaggio tra le meraviglie del Vaticano, Vista a volo d'uccello sulla basilica di San Pietro con Live Search, Audio guida Basilica di San Pietro in Vaticano, Storia urbanistica, architettonica e religiosa di S. Pietro in Vaticano di Alessandro La Rocca, Antica basilica di San Pietro in Vaticano, basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, Organi della basilica di San Pietro in Vaticano, basilica di Nostra Signora della Pace di Yamoussoukro, Basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio, Vicario generale per la Città del Vaticano, Bibliografia sulla basilica di San Pietro in Vaticano, Concattedrale del Santissimo Nome di Gesù, Cattedrale patriarcale dell'Annunciazione, Cattedrale di San Gregorio l'illuminatore e Sant'Elia, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Basilica_di_San_Pietro_in_Vaticano&oldid=117894860, Voci non biografiche con codici di controllo di autoritÃ, Беларуская (тарашкевіца)‎, Srpskohrvatski / српскохрватски, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, Interno in alto sopra Campanoncino e Rota, Altezza della cupola: 133,30 m (136,57 m secondo alcune fonti), Altezza della facciata: 45,44 m (48 m con le statue), Larghezza del tamburo della cupola: 41,50 m, Superficie dell'edificio: 23 000 m² (di cui calpestabili 15 160), Numero gradini alla salita della cupola: 537. l'attuale piano di calpestio (pavimento) della basilica; il piano inferiore occupato dalle Grotte Vaticane; il piano di calpestio, ormai obliterato, della primitiva basilica costantiniana; l'organo Tamburini della cappella del Coro (. [46] Sotto l'icona, la preziosa cassetta contiene i pallii (ossia stole di lana con ricami di croci) che il papa conferisce ai neoeletti vescovi metropoliti per segnare il loro legame con lo stesso apostolo. Al centro si trova il coperchio del sarcofago dell'imperatore Adriano in porfido rosso trasformato in fonte battesimale nel 1698 da Carlo Fontana. Particolarmente ricercato è il disegno del pavimento marmoreo, in cui sono presenti elementi provenienti dalla precedente basilica, come il disco in porfido rosso egiziano sul quale si inginocchiò Carlo Magno il giorno della sua incoronazione (la cosiddetta Rota Porphyretica). Il revival dell'architettura, che caratterizzò il periodo compreso tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, portarono alla costruzione di un gran numero di chiese ispirate, in maniera più o meno consistente, alla basilica petrina, tra cui la chiesa di Santa Maria degli Angeli a Chicago (dal 1899), la basilica di San Giosafat a Milwaukee (1901), la chiesa del Cuore Immacolato di Maria a Pittsburgh (1904), la basilica di Oudenbosch (1865-1892), e la Cattedrale di Maria Regina del Mondo di Montréal (1875-1894), che replica molti aspetti di San Pietro su una scala più piccola. Qui è situata la tomba di Gregorio XVI (Luigi Amici, 1848-57, n. 22). Quando il re degli Ostrogoti Totila conquistò Roma il 17 dicembre 546, molti senatori e patrizi romani (tra cui Flavio Anicio Olibrio, Rufio Gennadio Probo Oreste e Flavio Anicio Massimo) si rifugiarono qui. All'impianto centrale, caldeggiato anche dal Peruzzi, si innestava infatti un avancorpo cupolato, affiancato da due altissime torri campanarie; anche la cupola si allontanava dall'ideale classico del Bramante, elevandosi con una volta a base circolare con sesto rialzato, mitigata all'esterno per farla apparire a tutto sesto con un doppio tamburo classicheggiante scalare a pilastri e colonne. Tale prassi sarà interrotta da Pio XII, per il quale l'ostensione avvenne nella navata centrale. La storia del progetto michelangiolesco è documentata da una serie di documenti di cantiere, lettere, disegni dello stesso Buonarroti e di altri artisti, affreschi e testimonianze dei contemporanei, come Giorgio Vasari. All'interno di questo articolato volume, che in pianta e in alzato si presenta come l'aggregazione di diversi corpi di fabbrica, si apre la sala ottagonale della Sagrestia Comune, coperta da una grande cupola e affiancata dalle sacrestie dei Canonici e dei Beneficiati, dalla Sala del Capitolo e dalle stanze del Tesoro di San Pietro, dove sono conservati numerosi oggetti sacri. La cronologia esatta della costruzione della basilica non è conosciuta, anche se il Liber Pontificalis riporta che fu eretta da Costantino[2] durante il pontificato di papa Silvestro I (314-335), anche se è probabile che alcuni lavori si siano protratti dopo la morte del papa e dell'imperatore (337). All'insieme delle opere necessarie per la sua realizzazione edile e artistica, fu preposto un ente, la Reverenda Fabrica Sancti Petri, del quale recentemente il Vaticano ha aperto gli archivi agli studiosi: fra i preziosi documenti catalogati vi sono migliaia di note, progetti, contratti, ricevute, corrispondenze (ad esempio fra Michelangelo e la Curia), che costituiscono una documentazione del tutto sui generis sulla quotidianità pratica degli artisti coinvolti. San Pietro.. - La basilica di San P. in Roma è ricordata in If XVIII 32, a proposito della similitudine dell'essercito molto dei pellegrini che in parte procedono verso 'l monte, e [...] non per ciò stesso nobili (e così la guglia di San Piero sarebbe la più nobile pietra del mondo). I lavori furono affidati a Donato Bramante, da qualche anno giunto a Roma da Milano, che superò il confronto con l'architetto di fiducia del pontefice, Giuliano da Sangallo, affermandosi come il più importante architetto dell'epoca, tanto che a lui fu commissionato anche il disegno del vicino Cortile del Belvedere. I richiami all'architettura romana erano presenti anche nelle grandi volte a botte dei bracci della croce. Quest'ultima sporgeva dal pavimento della basilica (qui a solo 30 cm dal livello originario della necropoli) ed era inserita in una dado marmoreo con lesene in porfido e recintato da una pergula con colonne tortili e amorini vendemmianti, che fece da ispirazione per il baldacchino seicentesco. CIVIDALE (lat. L'esterno, in travertino, è caratterizzato dall'uso di un ordine gigante oltre il quale è impostato l'attico. Coordinate: 41°54′08″N 12°27′12″E / 41.902222°N 12.453333°E41.902222; 12.453333. La linea tranviaria 19 effettua il capolinea in piazza Risorgimento, a 200 metri da piazza San Pietro. Seguono gli altari di San Michele Arcangelo (n. 33), Santa Petronilla (n. 34) e San Pietro che risuscita Tabita (n. 36); la parete ovest ospita il monumento a Clemente X, opera tardoseicentesca di Mattia de Rossi (n. 35). Il progetto sangallesco si poneva come una sintesi tra la soluzione a pianta centrale di Bramante e la croce latina di Raffaello. Le colonne dell'unico campanile in parte realizzato vennero però reimpiegate per le facciate delle chiese di Santa Maria dei Miracoli e Santa Maria in Montesanto di piazza del Popolo. Durante il periodo dal 1538 al 1546, in cui fu responsabile del cantiere, Antonio da Sangallo coprì la volta del braccio orientale, cominciò le fondazioni del braccio nord, rinforzò i pilastri della cupola murando le nicchie previste da Bramante e rialzò la quota di progetto del pavimento[16] creando così le condizioni per la realizzazione delle Grotte Vaticane. Lungo il transetto, nelle nicchie ricavate nei pilastri, sono collocate statue di santi; nel transetto destro: San Bonfiglio Monaldi (1906), San Giuseppe Calasanzio (1755), San Paolo della Croce (1876) e San Bruno (1744); nel transetto sinistro: San Guglielmo da Vercelli (1878), San Norberto (1767), Sant'Angela Merici (1866) e Santa Giuliana Falconieri (1740). La disposizione fonica rivela che si tratta di un normale, e neppur tanto grande, organo sinfonico tipico dell'epoca in cui è stato concepito. Ancora sopravviveva una parte della navata della vecchia basilica costantiniana, ormai come un'appendice della nuova struttura, dalla quale fu separata nel 1538 da una parete divisoria ("muro farnesiano"), probabilmente per ripararla dal rumore e dalle polveri del cantiere. La Basilica di San Pietro, nota anche con il nome completo di Papale basilica maggiore di San Pietro in Vaticano, è sicuramente il luogo di culto cattolico più importante, immagine e simbolo della fede cristiana per eccellenza, noto in tutto il mondo. Le colonne originarie della pergula vennero riutilizzate negli altari incassati nei piloni della basilica attuale e ce ne resta traccia in varie opere d'arte come una copia fedele nella cassetta eburnea di Pola del V secolo. Nel progetto erano comprese due grandi cappelle, che fungevano da raccordo tra l'ambulacro cinquecentesco e il corpo longitudinale. [57] I corpi d'organo sono due, situati nei transetti di coro della basilica rispettivamente in cornu Epistulae e in cornu Evangelii, e corrispondono ai due organi costruiti all'inizio del XX secolo dagli organari Carlo Vegezzi Bossi e Walcker. Durante il pontificato di Martino V ed Eugenio IV si cominciò a pensare a interventi di consolidamento. Per entrare nella basilica, oltrepassata la facciata principale, vi sono cinque porte. La pala d'altare, raffigurante la Trinità, è opera di Pietro da Cortona. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 12 ott 2020 alle 21:53. Nello stesso tempo si procedette alla realizzazione delle volte delle cappelle laterali e nel 1616 fu conclusa la Confessione. È raggiungibile mediante bus, tram, metropolitana e linee ferroviarie. [47] 16-25. Sulla sommità sono disposte le statue, alte anche oltre 5,7 m, di Gesù, Giovanni Battista e di undici dei dodici apostoli (manca san Pietro). Lo spazio antistante alla basilica fu suddiviso in due parti: la prima, a forma di trapezio rovescio con il lato maggiore lungo la facciata, la quale, grazie al particolare effetto prospettico, assumeva dimensioni meno imponenti; la seconda di forma ovale con l'imponente colonnato architravato sormontato da sculture. Malgrado ciò, le informazioni ricavabili spesso sono in contraddizione tra loro. Le aspirazioni del Bernini furono comunque stravolte con lo sventramento del rione di Borgo e l'apertura dell'attuale via della Conciliazione (1936-1950), che resero la facciata della basilica una monumentale quinta al termine di un lungo asse rettilineo. Dopo vari tentativi non concretizzati, il concorso per la costruzione della nuova sagrestia fu indetto intorno al 1715 e tra i vari partecipanti primeggiò il progetto di Filippo Juvara, che presentò un modello ligneo oggi conservato presso i depositi della basilica. Non sappiamo se Dante Alighieri vide il Pignone in questa posizione durante l'ipotetico pellegrinaggio per il Giubileo del 1300, ma comunque lo citò in un passo della Divina Commedia (Inf. All'epoca della costruzione essa fu criticata persino dallo studioso Francesco Milizia (1725-1798), che per questo motivo fu costretto ad abbandonare la città.[58]. M.G. D'Amelio, Il riconoscimento e gli studi critici successivi sono dovuti alla professoressa, La necropoli e la tomba di San Pietro si possono visitare, prenotando una visita guidata presso l'Ufficio Scavi, che si raggiunge attraverso l'Arco delle Campane. Nonostante questo aspetto tradisca l'idea di una costruzione isolata al centro di una vasta piazza, come probabilmente l'aveva pensata Michelangelo Buonarroti, la presenza di passaggi sopraelevati, che non interferiscono con il perimetro della basilica, permette ugualmente di cogliere la complessa articolazione del tempio. La costruzione è iniziata tra il 319 e il 322, consacrata nel 326 d.C. e finalmente conclusa intorno al 349 d.C. La vecchia Basilica di Costantino, rimase in piedi fino all’epoca di Papa Paolo V, epoca in cui fu definitivamente abbattuta. Sangallo fu anche incaricato del rifacimento del coronamento del campanile medievale che affiancava l'antica facciata, segno forse che non era stata ancora decisa definitivamente la completa demolizione delle preesistenze. Lo stesso Giotto aveva eseguito nel 1320 circa la pala dell'altare principale, il Polittico Stefaneschi ora nei Musei Vaticani ed alcuni affreschi, perduti, nella tribuna.[20]. La costruzione dell'attuale basilica di San Pietro fu iniziata il 18 aprile 1506 sotto papa Giulio II[3] e si concluse nel 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII, mentre la sistemazione della piazza antistante si concluse solo nel 1667. che sta per palmi romani), è articolato in tre navate per mezzo di robusti pilastri sui quali si aprono grandi archi a tutto sesto, alti 23 metri e larghi 13. L'ambulacro, ovvero lo spazio che circonda i quattro pilastri che sorreggono la cupola, introduce verso il cuore della basilica così come l'aveva pensata Michelangelo Buonarroti. Il "plenum", cioè la distesa di tutte e 6 le campane avviene per le maggiori solennità dell'Anno Liturgico: al canto del Gloria durante la Veglia Pasquale, al canto del Gloria durante la Messa della Notte di Natale, e per la Benedizione Urbi et Orbi e per la festa dei patroni di Roma Santi Pietro e Paolo il 29 giugno dopo l'angelus, oltre che all'elezione del nuovo Papa. suonata a morto: Distesa del campanone per annunciare la morte del Pontefice regnante e come segno messa per il funerale. La più antica fu quella di San Giovanni in Laterano e fin dall'epoca un posto di rilievo s… nei giorni festivi dopo l'Angelus delle ore 7 di mattina viene eseguito un doppio veloce su campanone 2 e 4. La Basilica di San Pietro si trova nella Città del Vaticano ed è la sede universale della Chiesa Cattolica così come la dimora del Papa. Secondo alcuni studiosi non sarebbe da escludere l'attribuzione allo stesso Ligorio dell'attico che corre alla sommità della basilica, che forse era stato pensato da Michelangelo solo come una semplice superficie liscia. La superficie calpestabile è di 15 160 metri quadrati. [10] Altri riferimenti vengono dall'architettura rinascimentale fiorentina, e in particolare con Giuliano da Sangallo che aveva utilizzato la pianta a croce greca e aveva già proposto un progetto a pianta centrale per la basilica di San Pietro.[11]. Fu l’imperatore Costantino a far costruire l’antica basilica. In seguito il transetto diventerà elemento comune delle basiliche, ma nei primi secoli fu raro. Ciò nonostante, nel corso dei secoli, a causa del manifestarsi di pericolose lesioni, soprattutto nel tamburo, si resero necessari altri interventi di consolidamento, a opera dell'ingegnere Giovanni Poleni, con l'inserimento nella struttura del tamburo e della cupola di altre catene. Ma non è solo questo. Non è tuttavia la chiesa cattedrale della diocesi romana poiché tale titolo spetta alla basilica di San Giovanni in Laterano, che è anche la prima per dignità essendo Madre e Capo di tutte le Chiese dell'Urbe e del Mondo. Le dimensioni di larghezza e lunghezza non sono dichiarate neppure nel sito ufficiale, comunque sono solo 7 000 i posti a sedere e 11 000 quelli in piedi, contro i 60 000 stimati per la basilica di San Pietro. In questo mausoleo oltre ad esservi sei altari dei quali uno dedicato a S. Salvatore de Abundantia sotto il patronato della famiglia degli Orsini conti di Manoppello ed un altro dedicato all'Annunciazione, vi si fecero seppellire alcuni re di Francia che posero il luogo sotto la loro speciale protezione[14]. È realizzata in due battenti di bronzo e ogni battente è diviso in tre riquadri sovrapposti. Invece, oltrepassato il transetto meridionale, si osserva il monumento a papa Alessandro VII, notevole opera di Gian Lorenzo Bernini (n. 47), in cui il papa è mostrato assorto in preghiera, con la morte, raffigurata da uno scheletro che sorregge una clessidra, che precede una porta, il simbolico passaggio verso all'aldilà. Le navate laterali furono coperte con cupole a pianta ovale, incassate nel corpo della basilica e caratterizzate all'esterno solo da piccole lanterne, per le quali è nota anche la proposta del Ferrabosco, non realizzata, di chiuderle, alla sommità del tetto, per mezzo di numerose cupole ornamentali a pianta ottagonale.[28]. Lungo le navate, presso i 45 altari e nelle 11 cappelle che si aprono all'interno della basilica, sono ospitati diversi capolavori di inestimabile valore storico e artistico, come diverse opere di Gian Lorenzo Bernini e altre provenienti dalla chiesa paleocristiana, come la statua bronzea di san Pietro (n. 89), attribuita ad Arnolfo di Cambio. [48] Questo ritrovamento dette al papa Paolo VI la convinzione che doveva trattarsi con ogni probabilità dei resti del corpo di san Pietro;[49] i resti furono quindi ricollocati nella posizione sotterranea originaria, la quale corrisponde esattamente alla verticale dei tre successivi altari papali, del baldacchino bronzeo che li sovrasta, e della cupola che tutti li avvolge. Il pavimento marmoreo sostituisce quello precedenti in mattoni (quest'ultimo inizialmente presente solo nel corpo aggiunto da Maderno) e fu realizzato da Gian Lorenzo Bernini per il giubileo del 1650, assieme alle decorazioni della navata. In corrispondenza dell'ultimo pilastro che precede l'ambulacro sono situati i monumenti a Leone XI (Alessandro Algardi, 1644, n. 61) e a papa Innocenzo XI (n. 60). Oggi il Vaticano con la spettacolare Basilica di San Pietro e gli innumerevoli tesori dei Musei Vaticani è una delle attrazioni più importanti di Roma. L'area interna del quadriportico era originariamente un giardino (da cui forse la denominazione Paradisus) con all'interno un fontana per abluzioni purificatrici[12]. Alla pianta di Bramante, con una croce maggiore affiancata da quattro croci minori, Michelangelo sostituì una croce centrata su un ambulacro quadrato, semplificando quindi la concezione dello spazio interno. Su disegno di Giotto era stato realizzato, per la facciata del quadriportico, un mosaico noto come La Navicella, che oggi è nell'atrio del nuovo San Pietro e di cui esiste una serie di disegni, tracciati a penna da Parri Spinelli, negli anni venti del Cinquecento.