MARIA Goretti, santa. Alessandro, secondogenito dei Serenelli, tentò diversi approcci nei confronti dell’undicenne, che raggiunsero il culmine nell’estate del 1902: il 5 luglio, con la scusa di farsi rammendare dei vestiti, Alessandro attirò Maria in casa e tentò di violentarla. Maria morì dopo un’operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. Testamento spirituale di Alessandro Serenelli «Sono vecchio di quasi 80 anni, prossimo a chiudere la mia giornata. Uscirà dal carcere di Alghero l’11 marzo 1929, dopo 27 anni di reclusione, graziato per buona condotta. La situazione era grave. L’infelice Alessandro Serenelli, ormai ventenne, cominciò a rivolgere le sue attenzioni su Maria, come Serenelli padre aveva fatto con mamma Assunta. La scelta di trascorrere il resto della sua vita in un convento fu dettata sì dalle difficoltà incontrate durante il reinserimento in un mondo che lo giudicava per quanto aveva commesso, ma soprattutto si maturò grazie al desiderio e alla volontà di portare a compimento il suo riscatto. Seguirono trent’anni di prigione. Fin dall’infanzia ebbe a fare i conti con una situazione familiare tristemente singolare: una madre che non conobbe, morta pochi mesi dopo la sua nascita, mentre si trovava in una casa di cura per malati mentali; sette fratelli che moriranno tutti in circostanza drammatiche; i continui spostamenti della famiglia da un luogo ad un altro per motivi di lavoro, che non gli consentirono di stabilire legami solidi e duraturi con i suoi coetanei; un padre distante e poco attento alla sua formazione. MARIA GORETTI – SANTUARIO A NETTUNO – FOTO DAL WEB Alessandro Serenelli e la sua ossessione per Maria. Ed ora aspetto sereno il momento di essere ammesso alla visione di Dio, di riabbracciare i miei cari, di essere vicino al mio angelo protettore ed alla sua cara mamma, Assunta. Dopo otto anni di prigione, una notte del 1910, sognava che Maria gli offriva dei gigli che si trasformavano in luci scintillanti. Ho impresse ancora nel cuore le sue parole di rimprovero e di perdono. Alessandro venne subito arrestato e condotto nel carcere di Noto, dove rimase dal 12 febbraio 1903 al 21 maggio 1918. La sua vittima si divincolò ogni volta, ma fu minacciata da Alessandro perché non raccontasse niente a nessuno. Do il mio consenso affinché un cookie salvi i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento. Fin dall’infanzia ebbe a fare i conti con una situazione familiare tristemente singolare: una madre che non conobbe, morta pochi mesi dopo la sua nascita, mentre si trovava in una casa di cura per malati mentali; sette fratelli che moriranno tutti in circostanza drammatiche; i continui spostamenti della famiglia da un luogo ad un altro per motivi di lavoro, che non gli consentirono di stabilire legami solidi e duraturi con i s… I figli di S. Francesco, i Minori Cappuccini delle Marche, con carità serafica mi hanno accolto fra loro non come servo, ma come fratello. Fu … La piccola Maria fu veramente la mia luce, la mia protettrice ; col suo aiuto mi comportai bene nei ventisette anni di carcere e cercai di vivere onestamente quando la società mi riaccettò fra i suoi membri. Così si consumò il delitto. Qui avvennero due fatti che segnarono la sua vita, e che lo portarono a maturare il pentimento e la volontà di riscatto. You have entered an incorrect email address! Ma fu proprio in quei momenti di sgomento per il gesto folle appena compiuto, intrisi del dolore della colpa, dell’orrore di un delitto premeditato, che si liberò il gesto più sublime e sorprendente: il perdono di Marietta. La piccola Maria fu veramente la mia luce, la mia protettrice, Questo sito utilizza dei cookie, anche di terze parti, che sono indispensabili per il regolare funzionamento del sito e delle relative funzioni, per consentire il corretto utilizzo del sito e migliorare la tua esperienza di navigazione, rispettando la privacy dei tuoi dati personali. Il suo assassino, Alessandro Serenelli, fu condannato a … Alessandro Serenelli (Paterno d'Ancona, 2 giugno 1882 – Macerata, 16 maggio 1970) è stato un criminale e religioso italiano che nel 1902 tentò di violentare la giovane Maria Goretti e, non riuscendovi, la ferì mortalmente. Man mano che coglieva i gigli me li presentava e mi diceva “prendi” e mi sorrideva come un angelo. Vedevo attraverso la stampa, gli spettacoli e i cattivi esempi che la maggior parte dei giovani segue senza darsi pensiero: io pure non mi preoccupai. Santa Maria Goretti. La sua fu una vita tutt’altro che comune, interamente giocata tra due poli opposti: la colpa e il riscatto. Quando, tempo dopo, un sacerdote andò a trovarlo La conversione di Alessandro Serenelli, l'assassino di Santa Maria Goretti - Un racconto che lascia senza parole davvero Citazioni su Maria Goretti [] Giordano Bruno Guerri []. Una buona letteratura le hanno anche la biografia di Alessandro Serenelli, il suo uccisore, e Assunta Goretti, la sua mamma. Ad un certo punto vedo scendere Marietta, bellissima e biancovestita. Poi, con la morte prematura di Luigi Goretti, i rapporti tra le due famiglie cominciarono a deformarsi, generando squilibri e dinamiche negative: i Serenelli iniziarono ad esercitare una forma di potere non privo di prepotenza, le figure femminili della famiglia Goretti furono costrette ad assumere ruoli che non sarebbero stati di loro competenza, rendendo più pesante la loro quotidianità. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s’ innamorò di Maria. La sua fu una vita tutt’altro che comune, interamente giocata tra due poli opposti: la colpa e il riscatto. Alessandro Serenelli e la sua ossessione per Maria Sviluppa una devozione intensa anche alla Madonna, con le recite quotidiane del rosario. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. "La mia prima disgrazia fu quella di non avere una mamma", dirà egli stesso al processo ecclesiastico di Albano. La scelta di trascorrere il resto della sua vita in un convento fu dettata sì dalle difficoltà incontrate durante il reinserimento in un mondo che lo giudicava per quanto aveva commesso, ma soprattutto si maturò grazie al desiderio e alla volontà di portare a compimento il suo riscatto. Alessandro Serenelli prega in ginocchio davanti ad un’immagine di Santa Maria Goretti. L'assassino fu … Idee di disperazione mi turbavano nella mente, sempre più violente, quando una notte faccio un sogno. Chi lo ha conosciuto, lo ha descritto come una persona taciturna, problematica. Le sono imposti i nomi di Maria e Teresa. Presto però mi accorgo che quei gigli, tra le mie braccia, si trasformano in fiaccole. In un’età delicata, quale l’adolescenza, la presenza di una famiglia strutturata e dai ruoli ben delineati, come la famiglia Goretti, costituì un termine di paragone destabilizzante e conflittuale per Alessandro. Alessandro Serenelli. La stessa Marietta si ritrovò precocemente ad essere la “donna di casa” e “a fare da mamma” ai fratelli più piccoli, mentre Assunta si recava a lavorare nei campi al posto del marito. Il perdono concesso al suo uccisore rappresentò una (e tra le più importanti) delle motivazioni che spinsero il processo di canonizzazione. Perdette presto la mamma. Corinaldo è celebre per aver dato i natali a Santa Maria Goretti e ancora intatta è la casa dove nacque e visse Marietta fino al momento della partenza per Nettuno, insieme alla sua famiglia. L’assassino fu condannato a 30 anni di prigione. I Cappuccini del convento di San Serafino, ad Ascoli Piceno, accolsero la richiesta di Alessandro di entrare in convento: “Non era un frate – racconta un religioso – ma visse fra di noi come un vero figlio di S. Francesco”. Nel carcere giudiziario di Noto, dal 1902 al 1918, incoraggiato dal vescovo del tempo, Giovanni Blandini, maturò il pentimento e la conversione alla religione cattolica. Consumai a vent’anni un delitto passionale del quale oggi inorridisco al solo ricordo . E’ su questa scarpata che siamo chiamati a vincere la pendenza del nostro egoismo e a misurare la nostra fedeltà al mistero della croce» (Tonino Bello, “La rampa del perdono”, Alla finestra della Speranza). Avrei dovuto impazzire anch’io per tante sofferenze. Giovanni Blandini, maturò il pentimento e la conversione alla religione cattolica. Accettai la sentenza meritata, rassegnato: capii la mia colpa. Giulio Boschi, vescovo di Senigallia. Giovanni Paolo II: giovani, riscoprite la castità! Essa è meta di pellegrinaggi e di visite da parte di devoti di ogni parte d’Italia e d’oltre confine. Pregò per me, intercedette per il suo uccisore. «Sono vecchio di quasi 80 anni, prossimo a chiudere la mia giornata. Pace e bene», Macerata Qui avvennero due fatti che segnarono la sua vita, e che lo portarono a maturare il pentimento e la volontà di riscatto. Alessandro Serenelli, Santuario di Santa Maria Goretti - Via S. Maria Goretti, 10 - 60013 CORINALDO (AN), Sito ufficiale del Santuario di Corinaldo, città natale di Santa Maria Goretti, nella mia prima giovinezza infilai una strada falsa, Consumai a vent’anni un delitto passionale del quale oggi inorridisco al solo ricordo, rassegnato: capii la mia colpa. Così si consumò il delitto. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Dapprima un sogno: “Ero all’ultimo anno del tremendo cellulare. Dal suo paese Natale, si spostò per recarsi a lavorare a Olevano Romano e infine a Paliano, dove conoscerà la famiglia Goretti nel 1896. Questo il quadro in cui il giovane Alessandro crebbe, con tutte le carenze, i vuoti e le storture del caso. Uscirà dal carcere di Alghero l’11 marzo 1929, dopo 27 anni di reclusione, graziato per buona condotta. Breve riassunto della vita di SANTA MARIA GORETTI. Alessandro venne subito arrestato e condotto nel carcere di Noto, dove rimase dal 12 febbraio 1903 al 21 maggio 1918. Morì a 12 anni, fu beatificata nel 1947 e proclamata santa nel 1950 da papa Pio XII. Ma fu proprio in quei momenti di sgomento per il gesto folle appena compiuto, intrisi del dolore della colpa, dell’orrore di un delitto premeditato, che si liberò il gesto più sublime e sorprendente: il perdono di Marietta. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Alessandro lavorò poi come ortolano, anche in vari conventi cappuccini. di Don Francesco Armenti «E’ sulla rampa del perdono che vengono collaudati il motore e la carrozzeria della nostra esistenza cristiana. È il simbolo della purezza difesa al costo della vita dopo un tentativo di stupro. Con loro vivo da 24 anni. Alessandro Serenelli fu perdonato e, dopo aver scontato la pena di 30 anni, decise di entrare in convento. Intanto inizia a crescere e attira l’attenzione di Alessandro Serenelli, otto anni più di lei, che inizia a corteggiarla. In un’età delicata, quale l’adolescenza, la presenza di una famiglia strutturata e dai ruoli ben delineati, come la famiglia Goretti, costituì un termine di paragone destabilizzante e conflittuale per Alessandro. Da quel giorno non sento più l’orrore di prima per la mia vita”.  Idee di disperazione mi turbavano nella mente, sempre più violente, quando una notte faccio un sogno. Fin dall’infanzia ebbe a fare i conti con una situazione familiare tristemente singolare: una madre che non conobbe, morta pochi mesi dopo la sua nascita, mentre si trovava in una casa di cura per malati mentali; sette fratelli che moriranno tutti in circostanza drammatiche; i continui spostamenti della famiglia da un luogo ad un altro per motivi di lavoro, che non gli consentirono di stabilire legami solidi e duraturi con i suoi coetanei; un padre distante e poco attento alla sua formazione. La stessa Marietta si ritrovò precocemente ad essere la “donna di casa” e “a fare da mamma” ai fratelli più piccoli, mentre Assunta si recava a lavorare nei campi al posto del marito. Padre Bernardo di Gesù fu anche autore di molte biografie di religiosi dell’Ordine passionista e che raccolse in due volumi, ... La causa di beatificazione venne introdotta il 13 febbraio 1942. Morì il 6 maggio 1970, a 88 anni, ormai riconciliato col suo passato. La reazione di Serenelli fu molto violenta, infliggendole 14 … Per saperne di più, conoscere i cookie utilizzati ed eventualmente disabilitarli, accedi alla Cookie Policy. Il figlio del Serenelli, Alessandro, aveva intanto raggiunto i 18 anni. Se continui a navigare il sito, riteniamo che tu ne sia consapevole e d'accordo. Morì il 6 maggio 1970, a 88 anni, ormai riconciliato col suo passato. Compimento che avvenne in una dimensione spirituale ed esistenziale senza precedenti per lui. Seguirono trent’anni di prigione. Blandini, Vescovo di Noto, a cui fece seguito, il 10 novembre 1910, una lettera a lui inviata, in cui Alessandro mostrò il suo pentimento e la sua volontà di riscatto. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Avrei dovuto impazzire anch’io per tante sofferenze. ", Preghiera a SANTA MARIA GORETTI per ottenere una grazia, PADRE PIO E IL DONGIOVANNI INCALLITO CHE ASSAGGIO’ L’INFERNO, Pensieri di Sant’Agostino d’Ippona – 13 luglio, Pensieri di Santa Teresa di Gesù Bambino – 13 luglio, Padre Pio: un pensiero per ogni giorno – 13 luglio, Un pensiero al giorno dal Diario di Santa Faustina – 13 luglio, Pensieri di Sant’Agostino d’Ippona – 12 luglio, Pensieri di Santa Teresa di Gesù Bambino – 12 luglio, Novena a Santa Maria Maddalena di Magdala (dal 13 al 21 luglio), 13 luglio – Vangelo (Mt 10,16-23) Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro, IL GRANELLINO di padre Lorenzo (Mt 10,7-15). Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Ed ora aspetto sereno il momento di essere ammesso alla visione di Dio, di riabbracciare i miei cari, di essere vicino al mio angelo protettore ed alla sua cara mamma, Assunta. Coloro che leggeranno questa mia lettera vogliono trarre il felice insegnamento di fuggire il male e di seguire il bene sempre, fin da fanciulli . Maria Goretti cercò con tutte le sue forze di respingere quell’aggressione carnale. Mi vedo davanti ad un giardino, in un angolo tutto fiori bianchi e gigli. Questo il quadro in cui il giovane Alessandro crebbe, con tutte le carenze, i vuoti e le storture del caso. Maria nella gloria dei Santi. Pensino che la religione con i suoi precetti non è una cosa di cui si può fare a meno, ma è il vero conforto, l’unica via sicura in tutte le circostanze, anche quelle più dolorose della vita. Assunta Goretti e Alessandro Serenelli insieme. Sentendosi rifiutato da lei più volte, lasciò che si facesse spazio nella sua mente un piano perverso e irrefrenabile: “Dopo il secondo tentativo, si formò più che mai il proposito di riuscire nello sfogo della mia passione e concepii anche l’idea di ucciderla se avesse continuato ad opporsi alle mie voglie”. E fu ancora Don Signori a raccogliere il perdono di Marietta Goretti per il suo assassino Alessandro Serenelli. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Diventa santa. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno, o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie. L’assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Senza esitazioni, senza condizioni, senza ripensamenti. Maria Goretti nacque in provincia di Ancona, il 16 ottobre del 1890, venne battezzata appena nata con il nome di Maria Teresa. Alessandro lavorò poi come ortolano, anche in vari conventi cappuccini. La vita 1890 – 16 ottobre – Maria Goretti nasce a Corinaldo da Luigi Goretti ed Assunta Carlini. Mi sveglio di soprassalto e dico a me stesso: ormai mi salvo anch’io, perché sono certo che Marietta è venuta a trovarmi e a darmi il suo perdono. Prese a molestarla, nel giugno del 1902. Alessandro, invaghitosi della piccola Marietta che ormai vedeva cresciuta, e sempre più raggiungibile e indifesa, perché spesso sola in casa, non riuscì ad incanalare la sua attrazione ed i suoi istinti di giovane in un normale corteggiamento. Maria morì dopo un’operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. Nulla di più errato nell’intera vicenda Gorettiana, infatti Alessandro (anche se i giornali lo dettero per certo, addirittura descrivendolo vestito da frate, con tanto di barba) non si recò a Roma né per la Beatificazione né per la Canonizzazione . Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s’ innamorò di Maria. Il 31 maggio 1935, nella diocesi di Albano, si apriva il processo informativo per la sua beatificazione, mentre nel 1938 iniziò il processo apostolico. Persone credenti e praticanti le avevo vicino a me, ma non ci badavo, accecato da una forza bruta che mi sospingeva per una strada cattiva. Considerando che la gioventù sembra aver dimenticato i comandamenti di Dio, e pertanto non è felice, proponiamo un breve riassunto della vita di santa Maria Goretti nella speranza che possa far riflettere i giovani, i genitori e tutti coloro che hanno delle responsabilità nell' educazione.